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Lotta Canada contro importazioni cinesi di veicoli e metalli

Il Paese impone nuovi dazi per proteggere la sua industria nazionale

Il Canada sta pianificando l'imposizione di nuovi dazi su veicoli elettrici, alluminio ed acciaio di origine cinese, in linea con le misure dei suoi alleati occidentali per salvaguardare la filiera produttiva nazionale. Secondo quanto riportato da "Bloomberg", il governo canadese intende introdurre un'aliquota del 100% sulle auto elettriche cinesi e del 25% su acciaio e alluminio provenienti dalla Cina, stando a fonti ben informate. Il primo ministro Justin Trudeau prevede di presentare questa strategia a Halifax, dove si è tenuto un incontro del governo incentrato su temi economici e di relazioni internazionali.

Il valore delle importazioni canadesi di veicoli elettrici cinesi è cresciuto significativamente, raggiungendo 2,2 miliardi di dollari canadesi (1,6 miliardi di dollari americani) lo scorso anno, partendo da meno di 100 milioni di dollari canadesi nel 2022, come rivelano i dati di Statistics Canada. In seguito all'aumento delle importazioni, comprese le numerose Tesla prodotte a Shanghai e spedite a Vancouver, Trudeau ha fronteggiato forti pressioni politiche e del settore industriale per proteggere il mercato interno. Il settore automobilistico, infatti, ha chiesto a gran voce un aumento dei dazi in difesa dei posti di lavoro e dei salari nazionali contro veicoli cinesi più economici, ma spesso di bassa qualità e prodotti sotto standard lavorativi inferiori.

Trudeau ha anche optato per una collaborazione più stretta con produttori di paesi democratici alleati, annunciando sussidi miliardari per impianti di veicoli elettrici e fabbriche di batterie di marchi come Stellantis, Volkswagen e Honda Motor. Contestualmente, i produttori canadesi di acciaio e alluminio hanno ripetutamente fatto appello al governo affinché limiti l'importazione di prodotti cinesi, affermando che la politica industriale cinese consente a Pechino di saturare in modo sleale i mercati esteri, mettendo in pericolo l'occupazione nel settore canadese. "La Cina non rispetta le regole", ha affermato Catherine Cobden, presidente e amministratore delegato della Canadian Steel Producers Association.

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