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Dazi Usa ed impatto sulle aziende italiane del settore auto

Analisi delle strategie di società nazionali di fronte alla decisione americana

Gli esperti di Equita hanno analizzato l'impatto dei nuovi dazi introdotti dall'amministrazione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sul settore dell'automobile, focalizzandosi in particolare sulle aziende italiane. Brembo e Pirelli emergono tra le società meglio posizionate per affrontare questa sfida. Nel loro studio del 3 febbraio, gli analisti avevano simulato uno scenario conservativo (assenza di mitigazioni, stabilità delle valute e dell'inflazione, ed una riduzione del 10% del fatturato) per individuare le aziende italiane più colpite dai dazi in termini di contrazione dell'Ebitda. Brembo è avvantaggiata grazie alla produzione di pinze in alluminio prevalentemente in Messico, mantenendo spesso il ruolo di fornitore unico. Pirelli può attingere al mercato brasiliano per contrastare l'impatto, sebbene questo comporti costi di trasporto più elevati e tempi di consegna maggiori.

All'interno della lista, Eurogroup è segnalata per la sua posizione di fornitore chiave di circa il 75% delle piattaforme, con uno stabilimento in Usa che permette un eventuale trasferimento delle operazioni per veicoli elettrici. Michelin ed Iveco risultano le meno esposte: la prima grazie alla cospicua capacità produttiva negli Stati Uniti, e la seconda per il limitato volume d'affari generato dal Nord America. Secondo fonti vicine alla Casa Bianca, i dazi inciderebbero solo sui veicoli finiti, non sui componenti; se confermato, il settore potrebbe adeguarsi più facilmente, limitando l'effetto ai processi di assemblaggio.

Stellantis appare la più vulnerabile, sebbene possano emergere margini di negoziazione, anche alla luce delle possibili contromisure da parte di altri Paesi. Per Ferrari, che genera negli Usa il 26% del fatturato, l'impatto diretto sulla domanda dovrebbe essere limitato, data la peculiarità della sua clientela, ma rimangono incertezze sugli ordini futuri. Ferrari potrebbe adattare i prezzi contrattualmente, solo se considerato strategicamente vantaggioso.

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