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Nissan riorganizza la produzione chiudendo lo storico stabilimento di Oppama

Ristrutturazione e sfide globali spingono Nissan a ridurre gli impianti produttivi e rivedere le alleanze

Nissan ha annunciato martedì che chiuderà lo stabilimento di Oppama, situato vicino a Yokohama, entro la fine dell’anno fiscale 2027. Questa decisione segna una svolta significativa per uno degli impianti storici del gruppo, attivo dal 1961 e noto per aver prodotto la Nissan Leaf, uno dei primi veicoli elettrici di massa nel settore automotive. L’azienda giapponese affronta un periodo di forte difficoltà economica: nel corso dell’ultimo esercizio ha infatti registrato una perdita netta di 671 miliardi di yen, pari a circa 4,5 miliardi di dollari (vedi Mobilità.news), e ha annunciato un taglio del 15% della forza lavoro globale (vedi Mobilità.news). La produzione di Oppama verrà riallocata in un altro sito produttivo già operativo sull’isola di Kyushu, nel sud del Giappone, nell’ambito di un piano di ristrutturazione che prevede la riduzione del numero degli stabilimenti auto da 17 a 10 entro il 2027. La crisi di Nissan si inserisce in un contesto competitivo globale sempre più difficile, caratterizzato dalla crescita dei brand cinesi nel segmento dei veicoli elettrici e da un ambiente commerciale complesso, che ha portato al rinvio della creazione di un impianto per batterie da un miliardo di dollari nel sud del Giappone. A complicare ulteriormente la situazione è stata la mancata fusione con Honda, naufragata dopo il rifiuto di Nissan di diventare una controllata. Il gruppo ha dovuto inoltre fare i conti con un dettagliato downgrade da parte delle agenzie di rating, che hanno evidenziato una redditività debole e un portafoglio prodotti invecchiato. Tra le pressioni esterne, pesa anche la tariffa del 25% imposta dagli Stati Uniti sulle importazioni giapponesi, che ha colpito particolarmente Nissan a causa della maggiore sensibilità al prezzo della sua clientela. Tra le strategie per il futuro si discute di un’eventuale acquisizione da parte di Foxconn (vedi Mobilità.news), colosso taiwanese dell’elettronica, che ha manifestato interesse per l’acquisto della quota Renault in Nissan, potenzialmente aprendo una nuova fase per l’azienda nipponica.

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