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Jlr riparte gradualmente: governo garantisce prestito da 1,5 mld

Attacco informatico paralizza impianti e mette a rischio oltre 120.000 addetti della filiera

Jaguar Land Rover (Jlr) ha avviato oggi una ripresa parziale delle attività produttive, mentre prosegue la fase di recupero dopo un grave attacco informatico. La ripartenza iniziale riguarderà lo stabilimento motori di Wolverhampton, nel quadro di un riavvio "controllato e graduale" deciso dal gruppo. La Casa aveva fermato l’intera produzione all’inizio di settembre dopo la compromissione dei suoi sistemi IT, un episodio che fonti riferiscono essere riconducibile a un attacco finalizzato al riscatto. L’interruzione era stata estesa almeno fino al 1° ottobre e ha interessato impianti chiave come Halewood (Merseyside), Solihull (West Midlands) e appunto Wolverhampton. Analisti del settore stimano un impatto sui risultati del gruppo pari a circa 120 milioni di sterline -considerando una capacità produttiva orientativa di 1000 vetture al giorno- e una sostanziale paralisi dell’indotto. La filiera nazionale di Jlr coinvolge approssimativamente 120.000 addetti, per lo più in Pmi che forniscono componentistica specialistica; sindacati e rappresentanti politici temono che molti fornitori possano trovarsi in seria difficoltà finanziaria senza interventi mirati. Per mitigare il rischio sistemico, il governo britannico ha annunciato la sottoscrizione di una garanzia statale da 1,5 miliardi di sterline a favore di un prestito erogato da una banca commerciale: misura pensata a rafforzare la liquidità di Jlr e assicurare continuità nei pagamenti verso la supply chain. L’incidente si inserisce in una serie di attacchi informatici che hanno colpito recentemente grandi aziende -tra cui Asahi, Marks & Spencer e il gruppo Kido Schools- sottolineando come la resilienza digitale sia ormai elemento cruciale per la continuità operativa dell’industria automotive e dei suoi fornitori.

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