Il Comune di Genova guidato da Salis ha approvato un supplemento di 3 Euro sugli imbarchi per crociere e traghetti: una misura che, oltre ad aumentare il costo a carico dei passeggeri, rischia di erodere l’attrattività del porto e di comprimere la competitività dei terminal genovesi. L’introduzione dell’onere è stata decisa senza un confronto preliminare con gli operatori marittimi, gli agenti portuali e le associazioni dell’indotto, che giustamente lamentano l’assenza di concertazione su una scelta con impatti concreti sui flussi passeggeri e sull’economia locale.
Dal punto di vista tecnico, un incremento dei costi di imbarco può modificare la domanda per rotte sensibili al prezzo (elasticità della domanda), alterare la value proposition delle call e generare effetti a catena su servizi di terra, ricettività e mobilità urbana. Esperienze europee dimostrano che balzelli analoghi possono portare ad una contrazione delle toccate e ad una riallocazione delle rotte verso scali più favorevoli dal punto di vista tariffario.
Per il senatore ligure di Fratelli d’Italia, Gianni Berrino, si tratta di una scelta inaccettabile: la definisce uno scandalo e critica l’amministrazione per un approccio che, a suo avviso, privilegia la fiscalità rispetto a politiche orientate allo sviluppo ed al rilancio economico del porto. La richiesta degli operatori è chiara: riaprire il tavolo di confronto per trovare soluzioni che tutelino competitività ed indotto senza gravare sui flussi turistici.