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Meloni ad Algeri per negoziare sul gas

Il piano per far diventare l’Italia un centro nevralgico per il settore in Europa

Seconda giornata della visita ufficiale del presidente del Consiglio dei ministri italiano, Giorgia Meloni, in Algeria (22-23 gennaio). Oggi l'omaggio al Giardino Enrico Mattei, in onore del fondatore dell'Eni, poi l'incontro ufficiale con il presidente della Repubblica popolare, Abdelmadjid Tebboune. Tra gli obiettivi della missione c'è la sottoscrizione di accordi multipli nel settore energetico con il fine di aumentare il flusso di gas verso la Penisola.

"Nel Mediterraneo viaggia la stragrande maggioranza dei nostri interessi nazionali. Questo per noi è un territorio cruciale, ed il vostro lavoro è strategico per proteggere i nostri progetti", ha dichiarato Meloni, chiarendo la rilevanza geopolitica dell'Italia nel quadrante nord-africano. 

La visita in Algeria, infatti, va letta entro la cornice di un modello che la società petrolifera italiana Eni porta avanti con diversi Paesi in Africa, con un obiettivo chiaro: trasformare l'Italia in un hub del gas che funga da tramite tra gli Stati produttori (Egitto, Mozambico, Azerbajan, Libia) e l'Europa. Il presidente Tebboune ha dichiarato che nei prossimi anni Algeri può garantire fino a 35 miliardi di metri cubi di gas liquido (oggi siamo a 12 e fra due anni a 18) ed investimenti in infrastrutture. Il gasdotto Algeria-Sicilia potrebbe aumentare la portata, senza la posa di nuovi tubi sottomarini, ma usando anche i sette centri di rigassificazione della penisola.

Per raggiungere questo obiettivo, durante la visita sono stati siglati accordi multipli. Tra questi la compagnia petrolifera statale Sonatrach, tra le più importanti del continente africano. A sua volta l’Eni fornirà sostegno sull'energia sostenibile e sicura, accelerando al tempo stesso il percorso di decarbonizzazione. Su energie rinnovabili, idrogeno, cattura di CO2, bio-raffinazione, sono stati già siglati accordi con Algeri.

Meloni è stata accolta ieri all'aeroporto di Algeri dal primo ministro algerino, Aimen Benabderrahmane, e dall'ambasciatore d'Italia ad Algeri, Giovanni Pugliese. Presente anche l’amministratore delegato di Eni Claudio De Scalzi. Inoltre, ieri il presidente del Consiglio dei ministri ha salutato l'equipaggio della nave "Carabiniere" della Marina militare italiana, ormeggiata nel porto di Algeri. 

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