Press
Agency

Fiab. Città 30, una scelta di civiltà e buon senso supportata dai numeri

Oggi presidio sotto il Mit ma annunciate mobilitazioni in molte città

La piattaforma #Città30Subito manifesta per dire no alle posizioni del ministro dei Trasporti in materia di sicurezza stradale e per dire basta alla vergognosa strage quotidiana che si consuma sulle nostre strade. Qualità della vita e sicurezza delle persone devono rappresentare i pilastri decisionali in materia di mobilità.

Legambiente, Fiab-Federazione Italiana ambiente e bicicletta, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Clean Cities Campaign, ASviS, Amodo, Fondazione Michele Scarponi, Associazione Lorenzo Guarnieri, fondazione Marco Pietrobono, Fondazione Luigi Guccione e Vivinstrada ribadiscono l’importanza del modello Città 30 come naturale evoluzione delle zone 30 che da decenni esistono e funzionano in molti centri storici e zone residenziali in tutta Italia. Le associazioni manifestano quindi il loro sostegno a favore di tutti i Comuni in cui la trasformazione è già iniziata (da Olbia a Cesena, da Treviso a Bologna ai comuni del litorale teramano per oltre 45 chilometri tra Martinsicuro e Silvi) o in cui il dibattito è aperto, ribadendo che questa non né ideologia né anarchia viabilistica. 

La Città 30 è un modello che si rende ormai improcrastinabile a causa della continua emergenza sulle nostre strade dove velocità, distrazione e mancata precedenza ai pedoni, sono i fattori che causano il 55% dei morti in ambito urbano. Nel nostro Paese si registra un morto ogni tre ore e un ferito ogni 2,5 minuti ed in città il 50% delle vittime sono pedoni e ciclisti. Si tratta di un’emergenza da codice rosso, su cui bisogna al più presto intervenire.

Ricordiamo inoltre che 30 km/h è la velocità auspicata in zone residenziali dal Pnss (Piano nazionale della sicurezza stradale) Orizzonte 2030, emanato dal ministero per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili dopo la consultazione del Parlamento nel 2022, e dalle linee-guida del Parlamento europeo. 

Attualmente la velocità media nelle città italiane si aggira sui 20 chilometri orari. Come dimostrano le evidenze scientifiche, velocità maggiori non agiscono positivamente sui tempi di percorrenza (vari studi condotti in città come Bologna danno, su un tragitto di 5 km, risultati variabili di incremento tra i 10 secondi in orario di punta ed i due minuti in situazioni di traffico scorrevole) ma influiscono negativamente sulla sicurezza stradale, sulla fluidità del traffico, sulla qualità dell’aria e dell’ambiente. La mortalità in caso di impatto a oltre 50 chilometri orari supera il 50% e scende a meno del 10% sotto i 30 chilometri orari.

Sull'argomento vedi anche la notizia pubblicata da Mobilità.news

Suggerite

Dr Automobiles acquista dal Gruppo Saxa lo stabilimento di Anagni

L'impianto passerà dalla produzione di piastrelle all'assemblaggio di autovetture

Il Gruppo Dr Automobiles ha sottoscritto un accordo con il Gruppo Saxa, azienda italiana attiva nella produzione di piastrelle in gres porcellanato, per acquistare le attività dello stabilimento di Anagni... segue

Nuova Bmw iX3 sostenibile dall'inizio alla fine

Registra impronta di CO₂e inferiore rispetto a un modello a combustione già dopo circa 21.500 chilometri

Bmw iX3 si distingue per il proprio approccio alla sostenibilità durante l'intero ciclo di vita. Appartenente alla Neue Klasse, il modello è una tappa fondamentale verso il raggiungimento degli obiettivi d... segue

Honda: addio all'elettrico per la propulsione a idrogeno?

Il ceo Joseph: "I Bev non sono l'unica strada per raggiungere la neutralità carbonica"

Per Honda l'elettrico non sembra essere l'unico metodo per realizzare veicoli a zero emissioni: la società sta infatti puntando sull'idrogeno. Il ceo della casa automobilistica, Jay Joseph, ha dichiarato... segue