Il presidente Trump ha deciso di alleggerire momentaneamente il peso dei dazi sulle case automobilistiche. Lo ha comunicato ieri, 29 aprile, durante un comizio in Michigan in occasione dei primi 100 giorni in carica. Proprio lo Stato del Michigan ospita le aziende produttrici di veicoli Ford, General Motors e Stellantis a Detroit, città in cui si sviluppa anche una rete di oltre 1000 fornitori del settore.
La nuova misura del presidente prevede che le aziende che pagano le tariffe su automobili e componenti non subiranno anche il peso dei dazi su acciaio, alluminio e merci provenienti da Canada e Messico. La decisione servirebbe per evitare che per un'auto i cui componenti sono realizzati per l'85% negli Stati Uniti -oppure in Canada o Messico in base agli accordi di libero scambio- non si debbano pagare tariffe aggiuntive; la soglia poi sale al 90% nel secondo anno. Un apparente riconoscimento della natura globale delle reti di fornitura del settore.
Subito un aumento delle vendite: i consumatori si cono affrettati ad acquistare nuovi veicoli per evitare le tariffe. Secondo Ford, che ha intenzione di collaborare con l'amministrazione americana, queste affermazioni di Trump aiuteranno "ad attenuare l'impatto dei dazi su case automobilistiche, fornitori e consumatori". Ha anche dichiarato che se i principali importatori di veicoli si adegueranno "all'impegno di Ford nel costruire in America" per gli Stati Uniti questo sarebbe "una manna dal cielo di nuove fabbriche di assemblaggio e fornitura e centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro". La volontà di lavorare insieme al tycoon è arrivata anche da parte di John Elkann, ceo di Stellantis: "Ci aspettiamo di continuare a collaborare con l'amministrazione statunitense per rafforzare la competitività dell'industria automobilistica americana e stimolare le esportazioni".