Assosharing, associazione che rappresenta il settore della sharing mobility in Italia, ha dichiarato di accogliere positivamente il decreto emanato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) per l'introduzione dell'obbligo di un contrassegno identificativo per i monopattini elettrici (vedi Mobilità.news). Alcuni comuni già mettono in pratica questa misura, di facile applicazione dal momento che i costi non sono elevati. L'obiettivo è favorire una maggiore sicurezza e tracciabilità nell'ambito della micromobilità urbana.
Il nuovo decreto del Mit tratta anche l'obbligo del casco, misura secondo la nota di Assosharing "tecnicamente inapplicabile", "oltre a porsi in evidente contrasto con l’attuale equiparazione normativa tra monopattini e velocipedi", i quali sono soggetti a tale obbligo solo al superamento di determinate soglie di velocità e potenza. Come ha spiegato a Mobilità.news il presidente dell'associazione Luigi Lichelli, negli anni sono state introdotte già diverse misure di sicurezza, in particolare nel 2021 con il cambiamento normativo riguardo ad esempio all'allargamento degli pneumatici, la riduzione della velocità concessa, il divieto di uscire dalle aree urbane, il sistema di freno e l'uso delle frecce: tutti dispositivi che si sono rivelati utili dal momento che negli ultimi quattro anni non è avvenuto nemmeno un decesso nel contesto del servizio di sharing. Attualmente ciò che Assosharing auspica è che, secondo quanto affermato dal sottosegretario ai Trasporti Tullio Ferrante, nell'ambito della riscrittura del Codice della strada in corso al Mit avvenga l'equiparazione tra velocipedi e monopattini. Questo permetterebbe di definire in modo più chiaro l'utilizzo del casco per chi decide di spostarsi in monopattino, una forma di protezione a cui le aziende sono interessate perché utile per rendere i mezzi più sicuri e di conseguenza incentivare la sharing mobility.