Calano drasticamente i posti di lavoro nell'industria automobilistica tedesca: nel giro di un anno ne sono stati eliminati circa 51.500, una diminuzione del 6,7% della forza lavoro totale su base annua. Quasi un posto di lavoro industriale su due perso in Germania riguarda il settore automobilistico, dal momento che in un anno l'industria tedesca ne ha tagliati 114.000 (-2,1% rispetto all'anno precedente). Lo riporta uno studio dell'Ey Industry Barometer, strumento di analisi della società di consulenza, che ha analizzato l'andamento delle vendite e dell'occupazione nei principali settori industriali.
La decrescita risulta sostanziale anche nel confronto con il 2019, ultimo anno prima della pandemia: il numero dei posti di lavoro nel settore automotive è diminuito di ben 112.000 unità, il dato più grave tra tutti i settori industriali. Considerando l'industria tedesca nel suo complesso, rispetto al 2019 il numero di posti di lavoro in meno corrisponde a 250.000 unità (-4,3%). Le principali cause della contrazione sono legate alla debolezza delle esportazioni tedesche: nel secondo trimestre quelle verso gli Stati Uniti -mercato più importante per l'industria del Paese- sono crollate del 10% rispetto all'anno precedente e quelle verso la Cina del 14%. Secondo il managing partner della divisione Assurance di Ey in Germania Jan Brorhilker, nel corso di quest'anno e del prossimo i tagli dei lavoratori continueranno, anche per effetto dei programmi di riduzione dei costi e ristrutturazione che le grandi aziende industriali stanno attuando. La situazione potrebbe diventare sempre più critica in particolare per i neolaureati, tra i quali secondo Brorhilker si assisterà a un sensibile aumento della disoccupazione. "L'industria automobilistica e l'ingegneria meccanica stanno assumendo oggi un numero significativamente inferiore di ragazzi rispetto agli ultimi anni. Il mercato del lavoro per i giovani ingegneri sta diventando sempre più difficile e molti dovranno riorientarsi" ha affermato.