Guerra e inflazione. È questo il (terribile) binomio che si fa largo sempre di più nelle vite delle famiglie. Lo conferma una ricerca di Facile.it e commissionata a mUp Research e Norstat, secondo cui il 26% degli italiani, pari a 11 milioni persone ha dichiarato che l’aumento dei prezzi in corso ormai da tre mesi ha avuto un impatto molto negativo sul proprio bilancio familiare. In sostanza, un italiano su quattro, in questo momento, ha problemi economici per colpa della guerra e del conseguente rincaro dei prezzi.
Per far fronte alla situazione rincari i nostri connazionale hanno adottato diverse strategie: il 66% degli italiani ha ridotto, se non eliminato del tutto, alcune voci di spesa mentre oltre 4,7 milioni di individui per far quadrare i conti, hanno dovuto lasciare indietro alcune spese comunque scadute come, ad esempio, le bollette di luce e gas o le rate del condominio. A livello territoriale, secondo l'indagine, l’aumento dei prezzi sembra aver colpito più duramente il Centro Italia (31%) e coloro con età compresa tra i 25-34 anni e i 45-54 anni (31%).
Quali sono le principali aree nelle quali gli italiani sono intervenuti per risparmiare è presto detto. Più di 2 italiani su tre hanno ridotto le uscite al ristorante, mentre il 48% ha deciso di limitare i viaggi.
Il caro-benzina è uno dei problemi più sentiti: per far fronte agli aumenti il 46% degli italiani ha detto di aver ridotto l’uso dell’auto nel tempo libero, il 47% ha cercato di risparmiare prestando maggiore attenzione nella scelta della pompa di benzina. Quasi un automobilista su tre ha addirittura modificato il proprio stile di guida in modo da ridurre il più possibile il consumo di carburante.
Altra voce di spesa cresciuta notevolmente negli ultimi mesi è quella dell’energia elettrica e del gas: gli italiani hanno cercato di far fronte agli aumenti impegnandosi nella riduzione dei consumi, ad esempio facendo più attenzione all’illuminazione domestica (61%), abbassando il riscaldamento (46%), ottimizzando l’uso degli elettrodomestici (42%) o consumando meno acqua calda (26%).
Circa dieci milioni di italiani, invece, hanno cercato di risparmiare sulla bolletta luce e gas semplicemente cambiando fornitore di energia.
Ma quello che pesa di più sulle tasche degli italiani in questo momento è il cosiddetto carrello della spesa: l’aumento del costo delle materie prime ha avuto un forte impatto sugli alimentari e questo ha spinto molti consumatori a cambiare le proprie abitudini d’acquisto: secondo l’indagine, molti hanno affrontato i rincari orientandosi su marchi più economici (41%) o cambiando punto vendita (28%).
Soluzioni non sempre sufficienti tanto che, comunque, 35 milioni di consumatori hanno ridotto, se non addirittura eliminato, dalle tavole alcuni alimenti: non solo dolci (46%), snack (44%), alcolici (39%), ma anche alimenti come carne (43%) e pesce (30%). C’è addirittura chi ha ridotto notevolmente l’acquisto di frutta (4,5 milioni di individui), pasta (3,4 milioni) e verdura (2,9 milioni).