In Svezia e Norvegia già si parla di un "grande nuvola" di gas venutasi a formare in seguito alla fuoriuscita dai gasdotti Nord Stream 1 e 2 di una enorme quantità di metano presente nei due gasdotti. Secondo l'istituto norvegese Nilu, che si occupa di ricerca sull'aria, sono circa 40.000 le tonnellate di materia prima rilasciate.
"Le emissioni corrispondono al doppio delle emissioni annuali di metano dell'industria petrolifera e del gas in Norvegia. Sono livelli record, mai visto niente di simile prima in Norvegia e Svezia", fa sapere il climatologo Stephen Matthew Platt.
Intanto, una lettera congiunta inviata da Danimarca e Svezia al Consiglio di sicurezza dell'Organizzazione delle Nazioni Unite afferma che le esplosioni hanno causato perdite di gas da Nord Stream 1 e 2. E che queste potrebbero essere dovute alla detonazione di "diverse centinaia di chili di esplosivo". Nella lettera i due Paesi esprimono preoccupazione per le possibili conseguenze delle perdite di gas per l'ambiente marino ed il clima.
Attaccata da tutti, la Russia si difende accusando l'Occidente per il sabotaggio degli oleodotti Nord Stream: "A mio parere, l'Occidente sta facendo di tutto per nascondere i veri responsabili ed organizzatori di questo attacco terroristico", ha dichiarato il capo del servizio di intelligence internazionale (Svr), Sergey Naryshkin.