I danni individuati lungo i gasdotti Nord Stream 1 e 2 sono stati definiti dai vertici dell'Unione europea come causati da azioni di sabotaggio. Bruxelles minaccia perciò una "risposta forte e compatta" e "forti" contromisure. Ieri, infatti, i governi di Svezia e Danimarca avevano elevato il livello di allerta sulle infrastrutture energetiche dopo avere scoperto alcune fughe di gas nel Mar Baltico, che Berlino ha subito imputato ad attacchi pianificati.
L'Unione "è profondamente preoccupata per i danni ai gasdotti Nord Stream 1 e 2 che hanno provocato perdite nelle acque internazionali del Mar Baltico. Questi incidenti non sono una coincidenza e ci riguardano tutti. Sosterremo qualsiasi indagine volta ad ottenere piena chiarezza su ciò che è accaduto e perché. Adotteremo ulteriori misure per aumentare la nostra resilienza nella sicurezza energetica", ha dichiarato l'alto rappresentante Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell.
Negli ultimi giorni sono state rilevate tre perdite nei gasdotti che trasportano il gas dalla Russia all'Europa attraverso il Mar Baltico, nelle zone economiche esclusive della Danimarca e della Svezia, al largo dell'isola di Bornholm. Borrell ha definito inaccettabile qualsiasi interruzione deliberata delle infrastrutture energetiche europee.