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"Codici" ed "Aeci": il taxi per Roma una risorsa, non un problema

Ecco nove proposte per migliorare il servizio

Una proposta ed un auspicio. Arrivano dalle associazioni Codici (Centro per i diritti del cittadino) ed Aeci (Associazione europea consumatori indipendenti), che intervengono sulla questione taxi che affligge da tempo Roma. E lo fanno presentando nove proposte, volte a garantire un servizio migliore per i consumatori.

“Roma è una città difficile da adeguare alle nuove tecnologie della mobilità –dichiarano Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici, ed Ivan Marinelli, presidente di Aeci–, basti pensare alle problematiche che sorgono ad ogni cantiere che si apre o si cerca di aprire per la metropolitana. Per questo è necessario uno sviluppo dei mezzi di superficie, che comprenda anche il servizio taxi. Sulla questione –ricordano– si è espressa anche l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, inviando al Campidoglio una segnalazione sulle criticità riscontrate nell’erogazione del servizio a danno degli utenti, in termini di qualità e di efficienza. L’Antitrust ha riscontrato una diffusa e strutturale inadeguatezza del numero delle licenze attive rispetto alla domanda. Questa situazione ha generato un numero molto elevato di richieste inevase e di tempi eccessivamente lunghi di attesa. Il servizio taxi non deve essere un problema per Roma, ma una risorsa. Abbiamo, quindi, deciso di dare il nostro contributo per cercare finalmente di risolvere questo problema –proseguono il segretario nazionale ed il presidente–, presentando una serie di proposte che puntano a garantire un servizio migliore per i consumatori. 

Come? Creando tariffe fisse per percorsi fissi, alternativi alla metropolitana e con tariffe semplici che permettano agli utenti un facile controllo e confronto. Pensiamo, ad esempio, ad una tratta dalla stazione Termini a Piazza Navona oppure a Piazza Cavour. Bisogna, naturalmente, sciogliere il nodo delle licenze. Riteniamo utile l’apertura di un tavolo di confronto per discuterne l’aumento ed anche la diversificazione, con alternative sul modello dei minicabs inglesi, che possono fare servizio esclusivamente su appuntamento. Per il centro storico, invece, crediamo si debba puntare su mezzi elettrici per combattere l’inquinamento, prevedendo sovvenzioni statali. A proposito di inquinamento, un traffico più fluido produce meno smog e per questo è necessario aumentare i controlli per arginare il fenomeno delle soste selvagge, coinvolgendo gli organi preposti di concerto con le sigle sindacali. Restando in tema di traffico, è bene puntare sulle corsie preferenziali. Altro capitolo è la trasparenza dei costi, che è un diritto del consumatore. La nostra proposta prevede: stampa automatica dello scontrino, pubblicazione delle tariffe di ogni vettura, informazioni sul guidatore ed indicazioni per inoltrare eventuali reclami. In merito a quest’ultimo punto, ci mettiamo a disposizione per creare una piattaforma di conciliazione, coinvolgendo ovviamente associazioni di categoria, enti ed istituzioni, per facilitare la soluzione di eventuali controversie. Queste sono le nostre proposte, che, lo ribadiamo, puntano a migliorare il servizio taxi. Un obiettivo comune –concludono–, che bisogna perseguire per il bene sia dei consumatori che degli stessi tassisti”.

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