Rete ferroviaria italiana Spa (Rfi) potrebbe ricevere pesanti sanzioni per lo stop dei treni avvenuto il 2 ottobre 2024 a causa -secondo alcune ricostruzioni- di un chiodo che avrebbe tranciato un filo. L'Autorità di regolazione dei trasporti (Art) ha infatti stabilito ieri di avviare un procedimento nei confronti di Rfi perché "da quanto sembra emergere la società non ha adottato misure idonee a garantire l’esercizio e la manutenzione dell’infrastruttura, assicurandone l’accessibilità e la funzionalità".
Per questo motivo, all'esito del procedimento Rfi potrebbe ricevere "una sanzione amministrativa pecuniaria fino ad un massimo del due percento del fatturato relativo ai proventi da mercato realizzato nell’ultimo esercizio chiuso anteriormente all’accertamento della violazione stessa e, comunque, non superiore a euro due milioni", come ha deliberato Art.
In risposta, Rfi ha comunicato di essersi "attivata nell'immediato per fornire all'Art tutte le informazioni e i documenti necessari per dimostrare la correttezza del proprio operato, con la massima trasparenza e collaborazione" e che quanto accaduto "è stato oggetto di attente valutazioni interne all'azienda, che hanno dimostrato l'attivazione immediata di tutte le misure necessarie per la ripresa della circolazione".