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Apa (Uilm Liguria) su situazione Ansaldo Energia

Per elaborare un piano industriale realistico

Antonio Apa, coordinatore regionale Uilm Liguria, sulla base di quanto scaturito dal cda di Ansaldo Energia ha ulteriormente inviato una lettera aperta appellandosi all’ad di Cassa depositi e prestiti (CdP) ed alle istituzioni (tutti i segretari politici dei partiti dell’arco costituzionale) per spingere Ansaldo Energia ad elaborare un piano industriale realistico che valorizzi le competenze professionali ed il patrimonio tecnologico esistente prima che possa venire meno la produzione. Comunicazioni contraddittorie ai media e guerra in Ucraina come pretesti assunti a caso per mancanza di visione e chiarezza, ecco la strategia dell’amministratore delegato di Ansaldo Energia che non convince affatto Uilm e la porterà a reagire unitamente a Fim e Fiom con forte mobilitazione sul territorio. Ansaldo Energia rende noto il primo agosto 2022 che il consiglio di amministrazione ha analizzato gli effetti della guerra russo-ucraina e l’impatto di questo tragico evento circa gli investimenti nella power generation a gas. Il consiglio ha preso atto del contesto inflazionistico sui materiali di produzione, sull’energia e sul gas e, oltre a discutere e ad approvare le linee-guida di un nuovo piano industriale, ha anche certificato la situazione patrimoniale della società. Nella stessa giornata, l’amministratore delegato ha illustrato per sommi capi delle linee di indirizzo di un piano industriale poco convincente che a giudizio di Uilm non presenta un forte rilancio dell’Ansaldo e che quindi verrà approfondito successivamente. 

Non si possono considerare serie delle linee di indirizzo basate sia sulla diversificazione green che sul nucleare. Questo progetto industriale non risolve i problemi strutturali della società ma lascia trasparire scenari futuri con esuberi importanti congiunturali e strutturali. Dal 2020 ad oggi è stata perseguita una mera logica finanziaria. Il piano riduce di fatto la capacità produttiva diminuendo la presenza dei montaggi nei cantieri. In data 8 agosto 2022 Siemens Energy ha annunciato i risultati per il secondo trimestre (primo aprile-30 giugno) confermando, come già per il primo trimestre, una forte presa d’ordini in decisa crescita rispetto all’anno precedente, anche nel segmento Gas e Power. Siemens Energy non prevede ulteriori impatti finanziari sul business. Due posizioni a confronto, due diverse verità. Soprattutto due diverse capacità di gestione e visioni industriali del management. Un vertice, quello di Ansaldo Energia, capace di definire il bilancio 2021 il migliore bilancio della società per poi dichiarare solo un mese dopo l’impossibilità di portare avanti lo sviluppo aziendale assegnando le cause a fattori esterni. Molti sono i problemi di Ansaldo Energia già evidenti nel 2021.

La mancanza di ordini è conseguenza di una visione molto parziale di mercato e, quindi, anche della scelta dei prodotti. I cambi organizzativi attuati negli ultimi tempi anche nel commerciale sono incomprensibili a causa di profili non adeguati. Ansaldo manca di strategia sul prodotto. Che cosa intende fare con le turbine a gas? La prima turbina GT36 non è andata ancora a pieno regime per innumerevoli problemi irrisolti. Il progetto è sotto osservazione dal mercato. Covid e cassa integrazione hanno indotto forti ritardi sulla esecuzione dei lavori, come l’esternalizzazione di una parte dell’ingegneria. I clienti, purtroppo, sono insoddisfatti della nuova gestione. Fornitori e appaltatori non vengono pagati o operano senza ordini, di fatto finanziano loro Ansaldo Energia mettendo a rischio la sopravvivenza delle loro aziende. Su tutto questo la guerra in Ucraina e gli incrementi dei costi materiali non c’entrano o hanno un peso marginale. I lavoratori sono sconcertati. Occorrono onestà intellettuale e chiarezza per costruire un vero piano di rilancio per diversificare i prodotti e per comprendere quali componenti verranno realizzati nelle nostre fabbriche. Quali competenze ingegneristiche saranno ancora necessarie? La perdita di credibilità dei vertici aziendali è un vero problema ed è del tutto evidente che l’ad abbia continuato a non comprendere ed a subire gli eventi. Infatti a noi sorge più di un dubbio che dovrebbe essere noto anche a CdP. L’impairment test verifica che le attività di bilancio siano iscritte ad un valore non superiore a quello effettivamente recuperabile ed è un test che viene fatto ogni anno per la chiusura di bilancio. Scoprire, e questo è sorprendente, che dopo la chiusura del bilancio di quest’anno e per continuità di gestione del bilancio dello scorso anno, non si fosse compreso che le prospettive si fossero deteriorate per 390 milioni. Questo pone seriamente dei dubbi sulla capacità dell’ad di interpretare la situazione in cui vive l’azienda ma soprattutto di interpretare il futuro e quindi risollevarla. Un tale errore di visione pone seri dubbi anche sull’efficacia delle linee di indirizzi del piano annunciato che le organizzazioni sindacali hanno rispedito al mittente. La situazione è ben peggiore e rischiosa per i lavoratori infatti l’indebitamento verso terzi è in crescita di circa 170 milioni in soli sei mesi. Si possono continuare ad effettuare manovre finanziarie senza predisporre un piano industriale di rilancio? Non devono essere sempre i lavoratori a pagare ma tocca anche al management, così come avvenuto su Saipem. La necessaria ricapitalizzazione richiesta dal cda non solo è obbligatoria ma serve anche per garantire la liquidità necessaria alla gestione ordinaria e caratteristica della società. Come mai tutto ciò non è stato individuato per tempo? Su queste considerazioni le organizzazioni sindacali sfideranno CdP, Ansaldo Energia e le istituzioni a cambiare rotta. Non si possono aspettare le elezioni pertanto è necessario l’intervento del Governo in modo da convocare CdP e le organizzazioni sindacali a Roma perché non permettere che Ansaldo venga trascinata verso il baratro per scelte disattente o per piani industriali inadeguati.

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