Dal 10 maggio aumenterà il costo del biglietto per il trasporto marittimo in aliscafo da e per le isole Eolie: il rincaro è del 35% per gli isolani e del 50% per tutti i non residenti, quindi anche i turisti. Un rialzo che è l'effetto di decisioni maturate a livello interministeriale. Tutto questo ha innescato la protesta dei cittadini siciliani che puntano il dito contro quella che definiscono una "scelta irragionevole" e chiedono il congelamento dei prezzi.
"Da mesi con i sindaci delle isole minori e ad altre associazioni, evidenziamo, sia nei confronti del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili sia dell'assessorato regionale, le forti perplessità sulle risorse messe a disposizione dallo Stato per garantire i servizi essenziali della Società navigazione siciliana", sottolinea il presidente Federalberghi per le isole minori, Christian Del Bono.
Oltre agli abitanti, che sono sul piede di guerra, la categoria degli albergatori è particolarmente critica nei confronti di questi "tagli ai servizi essenziali statali". Questo rincaro tariffario, dicono, "genera un danno enorme per la fragile economia delle isole", già provata dall'innalzamento dei costi dovuti alla crisi economica, all'emergenza Covid-19 e ora alla guerra russo-ucraina.
Il vicesindaco di Lipari, Gaetano Orto definisce "inaccettabile l'aumento delle tariffe delle corse degli aliscafi. Colpisce tutti i comuni delle isole minori e le rispettive popolazioni, creando paradossalmente delle tariffe diverse tra gli aliscafi sostenuti dalla Regione siciliana, che non subiranno alcun aumento, e quelli finanziati dalla Stato. Siamo pronti a tutto. Non arretreremo di un solo centimetro. Le scelte devono essere preventivamente discusse con le amministrazioni locali".