L’Unione europea sta attivando delle task-force per proteggere gli Stati membri, le relative istituzioni e le aziende da attacchi informatici e dalla propaganda russa su internet, che in occasione del conflitto bellico ha avviato una campagna di disinformazione senza precedenti. Per raggiungere questo obiettivo Bruxelles opera in stretto contatto con la North Atlantic Treaty Organization (Nato).
Per fronteggiare la disinformazione russa già dal 2014, anno della guerra in Crimea e Donbass, l'Unione europea ha schierato una task-force denominata "East stratcom" che collabora con organismi internazionali. Si tratta di una piattaforma che coordina i vari nodi nazionali e che fino ad oggi ha registrato 13.831 casi di disinformazione filo-russa. Dal 24 febbraio 2022, con l'invasione dell'esercito di Mosca in Ucraina, è attivo anche il "Cyber Rapid Response Teams and Mutual Assistance in Cyber security" (Crrts) europeo, che offre una risposta unitaria agli attacchi informatici nemici.
Adesso, grazie ad un accordo politico raggiunto dal Parlamento e dal Consiglio europei il 23 aprile 2022 sul Digital Services Act, la Commissione europea ha acquisito competenze in materia di richiesta di sanzioni economiche contro piattaforme web che permettono la diffusione di informazioni false. Tutti elementi che Bruxelles ritiene essere alla base dei processi che minano la democrazia del Vecchio continente.