Nei primi 5 mesi dell'anno l'export della Cina è aumentato del +13,5% mentre l'import ha fatto segnare un +6,6%. E' l'effetto più immediato delle misure adottate da Pechino per raggiungere l'obiettivo ufficiale di far crescere del +5,5% il prodotto interno lordo del Paese nel 2022. I dati positivi sono il frutto di un progressivo superamento degli intoppi logistici e della congestione di porti e di autostrade aggravate dalla pandemia e dai lockdown.
Intanto, il Dragone ha recentemente annunciato un pacchetto di 33 nuove misure che coprono le politiche fiscali, finanziarie, di investimento e industriali. Una mossa finalizzata a stabilizzare la situazione in un anno politicamente delicato in vista del congresso del Partito comunista cinese che si terrà a fine anno. Tuttavia, le prospettive restano difficili a causa degli elevati costi delle materie prime e le incertezze per la guerra in Ucraina.
Per raggiungere gli obiettivi nazionali il governo centrale sta invitando i funzionari locali a rilanciare le catene di approvvigionamento, a ripristinare la crescita economica ea frenare la disoccupazione. Intanto, le fabbriche hanno ripreso la loro produzione e cominciato a superare gli intoppi logistici e dei trasporti, soprattutto a Shanghai, lo scalo più grande del mondo, dove il traffico di container è tornato al 95,3% dei livelli normali. Anche grazie a questo le esportazioni sono cresciute per la prima volta negli ultimi tre mesi.