I pescatori siciliani delle marinerie di Porto Empedocle, Licata e Sciacca hanno fermato le loro imbarcazioni ed organizzato questa mattina un presidio di protesta contro il caro-carburante. I rappresentanti della marineria provinciale di Agrigento chiedono un incontro urgente con il Governo nazionale. Intanto, la Federazione armatori Sicilia annuncia per la mattina di lunedì 13 giugno il blocco di tre porti: Catania, Trapani e Sciacca.
"È in fase di valutazione una manifestazione pacifica con i pescherecci sullo stretto di Messina-Villa San Giovanni. In queste ore proseguono confronti anche con agricoltori ed autotrasportatori. Si segnala inoltre un duro confronto con le associazioni di categoria 'storiche'", sottolinea il presidente della Federazione armatori Sicilia, Fabio Micalizzi.
E la politica locale esprime la sua vicinanza. Il commissario provinciale di Fratelli d’Italia, Calogero Pisano, parla dei pescatori come di "vittime dell’inefficienza di un Governo incapace di arginare le speculazioni del mercato che hanno portato ad un rialzo vertiginoso ed ingiustificato del prezzo del gasolio".
"Lo stesso ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, qualche settimana fa ha definito l’aumento dei costi dei carburanti come una colossale truffa perpetrata ai danni delle imprese e degli italiani. Da allora il Governo, di cui egli stesso fa parte, ha fatto poco o nulla, dimostrando, ancora una volta, di essere forte con i deboli e debole con i forti", conclude Pisano.