Gli obbligazionisti hanno votato, approvandolo a larga maggioranza e senza voti contrari, il piano di ristrutturazione della compagnia marittima Moby. L'ultimo scoglio da superare è l'udienza dei creditori che si terrà il 20 giugno presso il tribunale di Milano. Dopo di che il risanamento di Moby-Compagnia italiana di navigazione (Cin) e il salvataggio di circa 6000 operai apparirà come una strada in discesa.
"Dopo il parere positivo del tribunale di Milano non possiamo che manifestare un cauto ottimismo. Certo, resta inteso che ci si dovrà necessariamente mettere attorno a un tavolo in modo da trovare una soluzione a tutti gli altri problemi", dichiara il segretario generale del sindacato Filt Trasporti Sardegna, Arnaldo Boeddu, al quotidiano "Il Sole 24 Ore". Soluzioni che occorre trovare "attraverso formule e strumenti -aggiunge- che mettano in sicurezza i livelli occupazionali e di reddito fino ad ora espressi dalla Moby Spa, ivi compresi quelli ascrivibili alle aziende satelliti come ad esempio la divisione rimorchiatori". Anche perché "proprio in questi giorni, si stanno svolgendo gli incontri sindacali con la divisione rimorchiatori Sardegna, per rinnovare il contratto integrativo aziendale e concordare un piano di assunzioni stagionali".
Dopo l'intesa tra le famiglie Aponte e Onorato che ha portato alla partecipazione di Mediterranean Shipping Company (Msc) per un 25% nel capitale di Moby, e ad un aumento di capitale che ha salvato Moby dal fallimento, adesso Moby-Cin dovrà versare 82 milioni di Euro a Tirrenia in amministrazione straordinaria.