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Le ripercussioni della guerra sui progetti ferroviari russi

Stop al corridoio con Vienna attraverso Ucraina e Slovacchia

Che il conflitto in corso in Ucraina non sia solo una guerra su armi ma anche, forse soprattutto, una guerra combattuta a colpi di politica economica lo dimostrano i progetti già delineati di nuove direttrici ferroviarie che subiscono uno stop. In questo caso parliamo del nuovo corridoio ferroviario attrezzato con lo scartamento largo di tipo russo, da 1.520 mm, per arrivare senza rotture di carico direttamente alle porte di Vienna attraverso Ucraina e Slovacchia. L'obiettivo del progetto, che pareva ormai avviato e consolidato, era quello di creare qui un grande terminal di smistamento delle merci provenienti dall’Asia.

Spinto fortemente e sponsorizzato dalle ferrovie russe, adesso la guerra ha rimesso tutto in discussione: subito dopo lo scoppio del conflitto, nell’aprile 2022, le ferrovie austriache Öbb si sono ritirate mettendo in discussione tutto il progetto: ha rinunciato alla propria quota detenuta in una società di scopo che avrebbe dovuto realizzare la nuova direttrice ferroviaria, secondo quanto riporta il sito specializzato Trasporteuropa.it.

Secondo gli studi preliminari, la nuova linea avrebbe dovuto raggiungere un traffico di 24 milioni di tonnellate annue di merci entro il 2050. Il corridoio a scartamento ferroviario largo prevedeva un percorso lungo 450 chilometri: dal confine slovacco-ucraino a Košice, nella Slovacchia orientale, attraverso Bratislava, avrebbe raggiunto Vienna, vista come porta d’ingresso nell’Europa centrale. Nella zona a est della capitale austriaca era prevista la costruzione di un grande hub di smistamento per le merci e il trasbordo dei carri dallo scartamento russo a quello standard europeo. 

E non è tutto. In discussione non c'è solo la ferrovia Košice-Vienna, ma un po' tutto il nuovo sistema ferroviario russo: le ferrovie russe, infatti, si vedranno preclusa la strada per estendere la propria rete verso l’Europa. Chi adotta adesso lo scartamento largo di tipo russo, come l’Ucraina, ha paventato l'ipotesi di abbandonarlo progressivamente per adottare lo standard europeo, integrandosi completamente con la rete ferroviaria continentale rispetto alle relazioni storiche con Mosca. 

Il progetto del nuovo corridoio ferroviario data 2013, quando quattro consorzi internazionali avevano presentato una manifestazione d'interesse a realizzare la nuova linea: nel 2019, i ministeri competenti di Russia, Slovacchia e Austria avevano sottoscritto un’intesa per avviare subito dopo l’intervento, con un investimento ipotizzato superiore ai 6 miliardi di Euro e circa otto anni di lavori. Ora tutto si è fermato, soprattutto in seguito alla decisione austriaca.

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