Semestre nero per le immatricolazioni dei veicoli industriali superiori a 3,5 tonnellate. I dati arrivano da Unrae secondo cui, nei primi sei mesi del 2022, le immatricolazioni mostrano un arretramento del 4% rispetto allo stesso periodo del 2021. In termini assoluti parliamo di 13.373 veicoli immatricolati a fronte dei 13.935 dell'anno scorso.
Situazione leggermente migliore, anche se sempre negativa, per quanto riguarda i veicoli più pesanti, quelli con massa complessiva uguale o superiore a 16 tonnellate: nel primo semestre si registrano 11.281 immatricolazioni, in calo del 2,7%. Il risultato, dicono da Unrae, è dovuto alla ripresa di maggio e giugno dopo che i primi quattro mesi dell’anno sono andati pesantemente in rosso.
“La chiusura in negativo del mercato nel primo semestre 2022 -spiega il presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’Unrae, Paolo Starace- palesa il protrarsi delle gravi difficoltà che il nostro settore sta affrontando. Problemi trainati dal doppio effetto della carenza di componentistica e dell’aumento dei costi di esercizio, carburanti in primis, ben evidenziato dal calo drastico del 45,7% delle immatricolazioni di veicoli a gas naturale liquefatto rispetto al 2021”.
"Chiediamo al Governo -sottolinea il presidente Unrae- misure coerenti con gli obiettivi di transizione ecologica, che portino a vietare la circolazione di mezzi altamente inquinanti e poco sicuri, in linea con quanto già previsto dal Decreto Infrastrutture per il settore degli autobus adibiti al trasporto pubblico locale”.
“A questo punto -conclude Starace-, appare evidente che gli stimoli alla domanda risultino efficaci solamente per quelle imprese di autotrasporto che già oggi investono in nuove tecnologie: appare anche evidente che gli incentivi non contribuiscono alla sostituzione di mezzi ante Euro V a favore di veicoli di ultima generazione”.