Al via il secondo giorno di protesta dei tassisti. Migliaia di conducenti della auto bianche in arrivo da tutta Italia sono giunti in piazza Montecitorio, a Roma, insieme ai rappresentanti delle cooperative e ai sindacati. La mobilitazione ha come obiettivo quello di chiedere lo stralcio dell’articolo 10 del Disegno di legge Concorrenza, quello relativo alla delega al Governo in materia di trasporto pubblico non di linea.
La protesta è stata alimentata anche dalla recente pubblicazione dell’inchiesta giornalistica internazionale "Uber-files", di cui Mobilità.news ha parlato in un precedente articolo (Il piano di Uber per affermarsi nel mondo) riguardo le azioni di lobbying spinto della multinazionale nei confronti dei politici di tutto il mondo.
Intanto a Torino oltre 200 tassisti hanno manifestato occupando con le loro auto l'intera piazza Vittorio Veneto, per protesta contro il Ddl concorrenza. Un blitz che rientra nelle azioni di questi giorni di sciopero. I tassisti sono sul piede di guerra e si preparano ad altre iniziative "a sorpresa", annunciano.
Già ieri la mobilitazione a Roma aveva portato 5 tassisti a incatenarsi alla recinzione in ferro che circonda piazza Colonna, davanti a palazzo Chigi. Altre proteste si sono registrate in tutta Italia, da Nord a Sud. Ieri a Napoli quasi 500 taxi hanno occupato Piazza del Plebiscito. La nuova mobilitazione segue lo sciopero di due giorni del 4 luglio, quando 1000 tassisti a Roma si unirono in un corteo da piazza della Repubblica a piazza Venezia. Il blocco mise in ginocchio la Capitale affollata di turisti. C'è anche chi non è d'accordo come il presidente della cooperativa romana Radiotaxi 3570, Loreno Bittarelli: "È un fermo non autorizzato, i tassisti più facinorosi ci impediscono di lavorare. Chiedono lo stralcio completo del ddl, noi invece siamo favorevoli a riscriverlo: abbiamo avuto due incontri con il viceministro ai Trasporti, Teresa Bellanova e vogliamo dialogare".