La Commissione Europea sta illustrando in queste ore un piano di emergenza nel caso la Russia interrompa le forniture di gas verso i Paesi membri. Il regolamento prevede una riduzione media obbligatoria dei consumi pari al 15% a partire dal prossimo 1° agosto e fino al 31 marzo 2023. Difficilmente la proposta sarà introdotta senza correzioni. Il regolamento sarà adottato dal Consiglio e a maggioranza qualificata.
La proposta è stata calibrata sul concetto di solidarietà verso i Paesi più esposti: la materia prima risparmiata confluirà in una sorta di fondo comune per i più bisognosi. Dal canto suo Roma si è garantita ulteriori volumi di gas che mettono il Paese in una situazione di relativa sicurezza. "La Russia ci sta ricattando sul gas ma l'Europa è preparata. Non iniziamo da zero, ma dobbiamo fare di più. Dobbiamo prepararci ad una interruzione integrale del gas russo. E' uno scenario probabile, che andrebbe ad avere un impatto su tutta l'Unione", ha dichiarato il presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, presentando il piano d'emergenza sul gas.
L'iniziativa di Bruxelles è conseguente alla convinzione che Il Cremlino stia usando il gas e le fonti fossili come un’arma di ricatto. Insomma, l'Uesi prepara al peggio nel caso la società russa Gazprom non riavvi il flusso lungo i gasdotti del Nord Stream 1 all'indomani della fine del tradizionale periodo di manutenzione.