Sabbia, ciottoli e conchiglie delle spiagge sarde si rivelano ancora un souvenir ambito dai turisti, nonostante l’incessante campagna di comunicazione sul danno ambientale conseguente a tale comportamento e sulle pesanti sanzioni previste dal Codice della navigazione in generale e dalla legge regionale 16/2017, nello specifico per i litorali sardi.
In poco più di un mese sono stati recuperati ben oltre 35 kg di reperti marini tra il porto e l’aeroporto di Olbia, da parte dei funzionari Adm (Agenzia dogane e monopoli) della Sezione territoriale di Olbia dell’Ufficio delle dogane di Sassari, con la collaborazione della Guardia di Finanza di Olbia e degli addetti della security.
Le più disparate le nazionalità dei trasgressori provenienti da tutte le parti del mondo che hanno visto contestarsi sanzioni amministrative, il cui importo, ai sensi dell’articolo 40, comma 2, della Lr 16/2017, varia da un minimo di 500 Euro ad un massimo di 3000 Euro.
Rispetto al passato, i trasgressori sono spesso consapevoli delle conseguenze del proprio comportamento, anche grazie alla campagna di sensibilizzazione promossa da Adm “Portala nel cuore”, ma si sta purtroppo assistendo al fenomeno di “affinamento” delle tecniche di occultamento, non ultimo il caso di una turista che ha nascosto la sabbia nel flacone di crema solare.