L'Istituto nazionale di statistica ha aggiornato la mappa dei comuni da salvare e che possono beneficiare di fondi messi a disposizione dal Governo. Si tratta di 3834 nuclei urbani (il 48,5% del totale italiano), lontani da ospedali, licei e ferrovie, con un numero doppio di anziani rispetto ai giovani, in cui le fragilità demografiche mettono a rischio gli sviluppi socio-economici del Paese.
Tali comuni possono beneficiare di 2,1 miliardi di Euro di fondi nei prossimi cinque anni: 500 milioni dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e la parte restante dal Fondo coesione attraverso il nuovo accordo di partenariato 2021-2027. Il 65% di questi centri abitati si trova nel Mezzogiorno. È in queste retrovie che l'Italia sta costruendo buona parte della sua crisi demografica, perché qui la mortalità ha raggiunto nel 2019 il 7,4% a fronte del 3,6% nazionale.
Tra i 3834 comuni censiti si dovrà rapidamente stabilire quali entreranno negli accordi di programma quadro da finanziare con i nuovi fondi. L'attuazione è stata fin qui il punto debole della Strategia nazionale delle aree interne (Snai), nata nel 2013 ma operativa dal 2016 e resa concreta dopo altri cinque anni necessari per la firma dei 72 accordi di programma.