Una serie di missili russi questa notte è caduta a circa 300 metri dai reattori della centrale nucleare di Pivdennoukrainsk, la seconda più grande dell'Ucraina. I bombardamenti hanno danneggiato anche un impianto idroelettrico, mentre la caduta di un razzo ha provocato un cratere profondo due metri. Poche ore dopo altri otto razzi sono stati lanciati dai russi a Zaporizhzhia, che ospita la più grande centrale nucleare d'Europa.
"Gli invasori volevano sparare di nuovo, ma hanno dimenticato cos'è una centrale nucleare. La Russia mette in pericolo il mondo intero. Dobbiamo fermarla prima che sia troppo tardi", ha denunciato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
"L'onda d'urto ha danneggiato alcuni edifici dell'impianto che si trova nella regione meridionale ucraina di Mykolaiv. Sono state scollegate anche tre linee elettriche ad alta tensione. Attualmente tutte e tre le unità di potenza della centrale funzionano normalmente" e "non ci sono vittime tra il personale", ha spiegato l'operatore energetico ucraino Energoatom.
"Qualsiasi azione militare che minacci la sicurezza nucleare è inaccettabile e deve cessare immediatamente. Dopo che ci siamo concentrati sull'urgente necessità di agire per prevenire un incidente nucleare nella centrale di Zaporizhzhia, stabilendo nella struttura la presenza di Aiea, l'esplosione vicino alla centrale nucleare nel sud dell'Ucraina dimostra chiaramente i potenziali pericoli ad altre strutture nel Paese", ha sottolineato il direttore generale Aiea, Rafael Grossi, che questa settimana si recherà a New York per riferire all'assemblea generale delle Nazioni Unite.