Realizzato un esperimento scientifico per studiare le correnti nel Mar Ligure e comprenderne, attraverso la comprensione delle dinamiche e delle proprietà biochimiche, l'impatto sull'ambiente e sulle attività economiche. L'esperimento si basa su dati oceanografici fisici e biogeochimici raccolti da un'imbarcazione a La Spezia, al largo delle Cinque Terre.
"L'esperimento è stato particolarmente interessante perché ci ha permesso letteralmente di 'seguire' in tempo reale nell'arco di 15 giorni le correnti e le proprietà biogeochimiche in quest'area del Mar Ligure, una zona molto dinamica dal punto di vista oceanografico. Queste correnti- prosegue- generano anche dei vortici di diametro variabile da centinaia di metri ad alcuni chilometri, che si possono muovere in senso orario o antiorario", spiega la ricercatrice del Laboratorio Enea di Biodiversità e Servizi Ecosistemici, Tiziana Ciuffardi.
L'esperimento è condotto nell'ambito progetto Jerico S3, finanziato dal programma Ue H2020. Nasce dalla collaborazione tra Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) ed il coordinatore Cnr-Ismar (Istituto delle scienze marine per le Biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche), insieme ai francesi del Centre National de la Recherche Scientifique (Cnrs) e della società Alseamar.
Mediante l'utilizzo di strumenti complementari (glider, sonda Ctd, Ferrybox, drifter) è stato possibile collezionare dati che hanno permesso di monitorare le correnti e la componente biogeochimica, sia in superficie che in profondità. I ricercatori stanno completando l'analisi dei dati provenienti da questi diversi strumenti. Alla fine i risultati saranno condivisi con gli amministratori locali, i gestori delle aree marine protette e gli operatori attivi nella pesca, acquacoltura e turismo.