"Preso atto di questa ennesima tragedia accaduta durante il proprio turno di lavoro, esprimiamo cordoglio e profonda vicinanza alla famiglia per la morte del giovane rider accaduta nella serata di sabato a Firenze, morto travolto da un’auto mentre viaggiava in scooter per fare una consegna”. È quanto dichiara in una nota Fit-Cisl che prosegue: “In attesa che si chiarisca la dinamica dell’incidente non possiamo stare in silenzio. Si tratta dell’ennesimo episodio che si aggiunge al già lunghissimo elenco di morti sul lavoro, e che riguarda anche i ciclo-fattorini, i quali, sono esposti più di altri a rischi quotidiani che minano la propria salute e sicurezza”.
“Dobbiamo fare di tutto affinché quanto è successo a Firenze non si verifichi più. È per questo - continua la nota- che questo società aderenti ad Assodelivery, e la stessa associazione, devono aprire immediatamente un confronto con le organizzazioni sindacali, per procedere immediatamente per garantire una stabilizzazione contrattuale attraverso l’applicazione del contratto di settore, il Ccnl logistica, trasporto merci e spedizione, al fine di individuare tutte le tutele necessarie alle lavoratrici e ai lavoratori. Fondamentale, inoltre, migliorare l’organizzazione del lavoro per assicurare la presenza di luoghi per la sosta con aree di riposo e servizi necessari per esercitare le attività di consegna".
"Noi come Fit-Cisl, conclude la nota, chiediamo a queste società di aprire immediatamente un tavolo di confronto con le parti sociali per effettuare la verifica rispetto alle normative di lavoro e prevenzione infortuni. In assenza di una convocazione immediata ci riserviamo di proclamare iniziative di lotta ai sensi della normativa vigente”.
"L'incidente accaduto a Firenze che è costato la vita ad un giovanissimo rider ci ricorda ancora una volta quanto il tema della sicurezza sul lavoro sia centrale, una questione su cui dobbiamo continuare a lavorare senza mai abbassare la guardia", commenta così il fatto il segretario generale Uiltrasporti Claudio Tarlazzi.
"La sicurezza sul lavoro è un diritto e lo è ancora di più per i lavoratori con scarse tutele ed esposti a rischi quotidiani come i lavoratori delle piattaforme digitali e per i rider in particolare. Ci siamo mossi -prosegue- per assicurare loro un contratto di lavoro regolare, ma c'è ancora molto da fare. Incidenti come questi non devono più accadere".