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Frana in Maurienne: allarme logistica Piemonte

La linea ferroviaria Italia-Francia bloccata

Le implicazioni economiche a seguito della frana nella regione della Maurienne in data 27 agosto, che ha intercettato la linea ferroviaria fra Italia e Francia, stanno catalizzando l'attenzione sulla logistica e l'economia del Piemonte, una regione che per vent'anni ha registrato una crescita inferiore rispetto ad altre aree italiane, scivolando al decimo posto nel ranking regionale del Paese.

A tal proposito, si sottolinea la posizione critica espressa da Mino Giachino, incaricato per i trasporti e la logistica del Piemonte in Fratelli d'Italia, che mette in luce le ripercussioni negative provate dal Nord-Ovest italiano e, in particolare, dal Piemonte. Questa area patisce le conseguenze di prolungati ritardi nella realizzazione di infrastrutture fondamentali, quali la Tav (Treno alta velocità), un elemento-chiave per il potenziamento della mobilità.

Le alternative di riconfigurazione dei percorsi commerciali e logistici, attraverso Ventimiglia o la Svizzera, prendono corpo come una soluzione temporanea, ma il rischio che i flussi di traffico si ridistribuiscano in modo permanente, svanendo per il Piemonte e la sua rete logistica, impone una considerazione urgente. In questo snodo critico per il commercio ef il trasporto, l'invocazione di una risoluta interlocuzione geopolitica fra le autorità italiane, attualmente rappresentate dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ed il presidente francese Emmanuel Macron diventa di rilievo.

L'ottica è quella di una cooperazione transfrontaliera accelerata e di un rinnovo infrastrutturale nell'area, con l'obiettivo di ripristinare un corridoio ferroviario funzionale e strategico per i commerci negli spazi europei, ricucendo così il tessuto economico del territorio piemontese.

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