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Auto: sì alla transizione verde, ma più lenta

De Meo (ceo e presidente Renault): "Più di flessibilità nel calendario delle scadenze"

La transizione dall'auto alimentata con motore endotermico a quella elettrica è una corsa in cui l'Europa è in ritardo. Nel 2035 infatti, come previsto dagli obiettivi posti da Bruxelles, le industrie del settore automotive dovranno smettere di produrre veicoli alimentati a benzina e gasolio. Tuttavia, secondo Acea (Association des Constructeurs Européens d’Automobiles), che raduna i produttori di auto del Vecchio continente, servirà maggior flessibilità.

"La posizione della Francia e quella del Gruppo Renault era che il 2035 era troppo presto e che avremmo dovuto puntare piuttosto al 2040. Chiedemmo anche di rispettare il principio della neutralità tecnologica e che per il calcolo delle emissioni di Co2 si consideri l’intero ciclo di vita dell’auto e non solo la Co2 che esce dal tubo di scappamento", ha dichiarato il presidente ed amministratore delegato di Renault, Luca de Meo, intervistato dal quotidiano "Corriere della Sera". 

"Abbiamo bisogno di un po’ più di flessibilità nel calendario delle scadenze. Ma non va strumentalizzato l’attuale rallentamento del mercato per abbandonare in modo puro e semplice l’obiettivo. Sarebbe un grave errore strategico" perché "l’industria europea dell’auto ha investito decine di miliardi di Euro in questa transizione" ed "il potere politico non può cambiare idea in un momento in cui tutti i nostri sforzi si stanno concretizzando", ha concluso il presidente di Acea.

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