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Presentato il "Manifesto carburanti rinnovabili per le filiere produttive della mobilità in Lombardia"

È promosso dalla Regione ed è stato proposto a Bruxelles

La Regione Lombardia ha promosso il "Manifesto Carburanti Rinnovabili per le filiere produttive della mobilità in Lombardia", un testo che vuole presentare i carburanti rinnovabili come una strada da percorrere per coniugare transizione ambientale e salvaguardia del settore automotive. Dopo la sua sottoscrizione da parte dei principali stakeholder e dalle associazioni di categoria, è stato presentato l'8 aprile al Parlamento europeo nella sede di Bruxelles dall'assessore regionale allo Sviluppo economico e presidente dell’Automotive Regions Alliance (ARA), Guido Guidesi.

Il documento sostiene la neutralità tecnologica, ovvero la "necessità di esplorare tutte le possibilità offerte dalla scienza per sviluppare e diffondere una pluralità di trazioni a basse emissioni, oltre all’elettrico, affinché l’industria lombarda ed europea in generale, basata sul motore endotermico, possa restare competitiva sullo scenario mondiale", spiega il comunicato della Regione. Quest'ultima è particolarmente interessata a costruire un dialogo con Bruxelles in questo settore, poiché la Lombardia possiede un comparto automotive che comprende oltre 30.000 aziende e 100.000 lavoratori e ha un fatturato complessivo di 40 miliardi di Euro. 

Come si legge nel comunicato, il manifesto propone diverse misure. Tra queste vi è il riconoscimento del contributo dei biocarburanti nel processo di decarbonizzazione dei trasporti. Risulta significativo poi rivedere l'applicazione delle sanzioni ai produttori dei veicoli riguardo ai target di emissioni e introdurre un "fattore di correzione del carbonio" per la contabilizzazione dei risparmi emissivi dei veicoli che usano le rinnovabili. Sempre secondo il comunicato, serve una strategia energetica che sia europea per ridurre i costi e incrementare la disponibilità di energia rinnovabile ed è necessario valutare quali sono le ricadute economico-sociali delle attuali norme sulle imprese, sulle persone e sui territori al fine di considerare realisticamente i tempi necessari per l'adattamento dell'intera industria.

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