L'attacco sferrato stamattina da Israele all'Iran ha avuto effetti immediati sui mercati energetici, in particolare sul petrolio.
Il Wti, infatti, è saluto a 73,64 dollari al barile, un balzo dell'8,23%, e il Brent a 75,20 dollari, +7,89%. È il maggiore rialzo intraday da marzo 2022 quando l'invasione della Russia in Ucraina ha provocato la corsa dei prezzi energetici. In Medio Oriente i prezzi potrebbero toccare anche i 130 dollari al barile e potrebbero essere a rischio fino a 1,7 milioni di barili al giorno se fossero colpiti gli asset iraniani di trasporto e produzione. Secondo le stime, il Brent potrebbe arrivare a 80 dollari. La conseguenza per l'Italia sarebbe un aumento dei prezzi della benzina.