Come stabilito dal presidente americano Donald Trump con la firma di un ordine esecutivo allo scadere della deadline del 1° agosto (vedi Mobilità.news), oggi sono entrati in vigore i dazi americani per circa 90 Stati. "Miliardi di dollari, provenienti in gran parte da Paesi che hanno tratto profitto dagli Stati Uniti con entusiasmo, inizieranno ad affluire negli Usa" ha scritto Trump sulla propria piattaforma Truth. Secondo l'accordo preso il 27 luglio con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, le tariffe per l'Unione europea ammontano al 15%. Stessa aliquota anche per Giappone e Corea del Sud, tra i principali partner commerciali.
L'Ue ha anche comunicato agli Usa "intenzioni aggregate in materia di spesa energetica e di investimenti delle aziende europee nell'economia statunitense", impegni però "non vincolanti" che "la Commissione non ha il potere di imporre". "Si tratta però di intenzioni trasmesse in buona fede, dopo aver consultato le nostre industrie e gli Stati membri per avere un quadro chiaro delle prospettive" ha dichiarato Olof Gill, portavoce dell'esecutivo Ue per il Commercio. Quest'ultimo ha poi aggiunto che l'accordo del 27 luglio "vale anche per farmaci e chip". Trump ha però comunicato la propria volontà di imporre dazi al 100% su chip e semiconduttori, ma non è ancora chiaro a partire da quando. Secondo il presidente, "questa è una buona notizia per le aziende che li producono negli Stati Uniti".