Ieri l'esercito statunitense su ordine del presidente Usa ha attaccato nel Mar dei Caraibi una nave venezuelana adibita al trasporto di stupefacenti illegali uccidendo 11 persone, "terroristi" secondo Donald Trump; nessun militare statunitense ha subito ferite. Si tratta della prima operazione messa in atto dopo il recente dispiegamento di imbarcazioni da guerra americane nei Caraibi meridionali contro il narcotraffico. In particolare, come ha scritto Trump sulla propria piattaforma Truth, l'attacco cinetico si è rivolto "contro i narcoterroristi del Tren de Aragua (Tda), identificati con certezza, nell'area di responsabilità del Southcom. Il Tda è un'organizzazione terroristica straniera designata, operante sotto il controllo di Nicolas Maduro, responsabile di omicidi di massa, traffico di droga, traffico sessuale e atti di violenza e terrorismo negli Stati Uniti e nell'emisfero occidentale". "L'attacco -ha aggiunto- è avvenuto mentre i terroristi si trovavano in mare, in acque internazionali, impegnati nel trasporto di stupefacenti illegali diretti negli Stati Uniti". Il tycoon ha anche postato un video dell'attacco, ma gli esperti ne stanno verificando la veridicità.
Secondo l'agenzia di stampa Reuters, nella regione sono presenti o starebbero per arrivare sette navi da guerra statunitensi e un sottomarino d'attacco rapido a propulsione nucleare equipaggiati con più di 4500 militari; cifre oltre il normale dispiegamento di forze dell'ordine che solitamente lavorano nei Caraibi meridionali. Tra le navi della flotta, la Uss San Antonio, la Uss Iwo Jima e la Uss Fort Lauderdale. Alcune delle imbarcazioni sarebbero in grado di trasportare aeromobili, mentre altre di schierare missili da crociera Tomahawk.
L'azione potrebbe inasprire i rapporti tra il governo statunitense e quello venezuelano. Nonostante il rafforzamento navale faccia parte del progetto di Trump per combattere i narcotrafficanti latinoamericani, secondo gli alleati del presidente Usa l'attività in Venezuela potrebbe essere un tentativo di estromettere il leader del Paese Maduro, per la cattura del quale gli Usa ad agosto hanno annunciato una ricompensa di ben 50 milioni di dollari. Trump inoltre a luglio ha firmato una direttiva segreta per l'impiego delle forze militari contro i cartelli identificati come organizzazioni terroristiche. In risposta, il presidente venezuelano, contro cui i suoi stessi alleati sostengono ci sia in atto un'operazione di cambio di regime, ha ammonito la Casa Bianca del rischio di una "guerra terribile" che danneggerebbe l'intera regione: "Signor presidente Donald Trump, deve stare attento perché Marco Rubio (segretario di Stato Usa) vuole macchiarle le mani di sangue sudamericano, caraibico e venezuelano. Vogliono condurla a un bagno di sangue… con un massacro contro il popolo venezuelano".