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Ryanair: in Spagna circa un milione di posti a sedere in meno

La decisione contro le tariffe aeroportuali di Aena, che accusa la compagnia di "disonestà"

Ryanair ha comunicato ieri la propria intenzione per la stagione invernale 2025 di chiudere la sua base di Santiago, cancellare tutti i voli per Vigo e Tenerife Nord, tenere chiuse le basi di Valladolid e Jerez e ridurre la sua capacità nelle Asturie, Santander, Saragozza e nelle Isole Canarie. Scelte che rientrano nel proprio piano di riduzione della capacità del 41% nelle regioni spagnole (-600.000 posti a sedere circa) e del 10% nelle Isole Canarie (-400.000 posti a sedere circa). L'aviolinea ha attribuito questa decisione alle tariffe aeroportuali applicate dal gestore Aena (Aeropuertos Españoles y Navegación Aérea), considerate "eccessive e non competitive" e "destinate ad aumentare ulteriormente dopo l'ultima sfacciata decisione di Aena di imporre un aumento del 6,62% a partire dal prossimo anno, il più alto in oltre un decennio, nonostante il gestore monopolista abbia ripreso a registrare profitti quest'anno", come dichiarato dalla compagnia aerea in una nota. Secondo il vettore, la conseguenza delle chiusure sarebbe "una perdita di investimenti, connettività, turismo e posti di lavoro nella Spagna regionale, poiché molte rotte diventeranno economicamente impraticabili".

Il presidente e ceo di Aena, Maurici Lucena, in un comunicato ha risposto alle accuse di Ryanair parlando di "disonestà della sua politica di comunicazione". "La costante sfida di Ryanair al quadro normativo spagnolo per gli aeroporti e al modello di rete aeroportuale di Aena, considerato un esempio di successo dagli esperti di tutto il mondo, non è un caso isolato -ha spiegato in una nota-. Questo è, infatti, il modus operandi di Ryanair in tutti i Paesi in cui è presente, dove esercita una costante pressione pubblica sui governi centrali e regionali per ottenere guadagni finanziari a breve termine a scapito del denaro dei contribuenti e della sostenibilità a lungo termine del sistema aeroportuale". "In conformità con il quadro normativo dell'attività di Aena (il cui fondamento è la legge 18/2014) e l'applicazione obbligatoria di formule matematiche oggettive -continua la nota-, Aena ha proposto un aumento di 0,68 Euro delle tariffe aeroportuali nel 2026. Tutti sanno che la decisione di una persona di prendere o meno un aereo non dipende dal fatto che il biglietto costerà 68 centesimi in più l'anno prossimo, eppure Ryanair insiste ripetutamente nel dire il contrario, mentre lei stessa ha sfacciatamente aumentato le sue tariffe aeree nell'ultimo anno in media del 21%". "L'affermazione di Ryanair secondo cui sta cancellando rotte in questi aeroporti a causa delle tasse esorbitanti è quindi falsa -spiega ancora il comunicato-. La realtà è più prosaica: Ryanair le sta cancellando perché sta trasferendo i suoi aeromobili in aeroporti dove può fissare prezzi più alti per i suoi biglietti aerei e quindi guadagnare di più, come nei grandi aeroporti spagnoli (nonostante le tasse aeroportuali siano sostanzialmente più elevate rispetto agli aeroporti regionali). Questa realtà economica è attualmente aggravata dal fatto che esiste un problema globale di ritardi nelle consegne degli aeromobili acquistati dalle compagnie aeree (un vincolo dal lato dell'offerta)".

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