Saipem, società italiana attiva nel settore dell'energia e delle infrastrutture, e la norvegese Subsea 7, azienda che fornisce progetti e servizi per l'industria energetica, sono giunte alle fasi conclusive della loro fusione, ma al momento potrebbe esserci l'interesse da parte di Fincantieri nei confronti dei droni sottomarini della società milanese. L'azienda italiana partecipata dallo Stato e operante nel settore della cantieristica navale infatti potrebbe non voler farsi scappare un asset come quello dei veicoli senza pilota, strategici per la sicurezza; in particolare il riferimento è alla divisione Robotics & industrialized solutions di Saipem. Il governo italiano inoltre potrebbe voler mantenere all'interno dell'Italia una divisione così rilevante e per questo potrebbe esercitare il "golden power" per imporre condizioni sugli accordi tra Saipem e Subsea 7. L'ingresso di Fincantieri potrebbe essere quindi la soluzione più funzionale per mantenere l'attività nel Paese e potrebbe agevolare Saipem nella fusione con la norvegese.
Saipem e Subsea 7 hanno firmato un accordo, annunciato a luglio, per fondersi e dare origine a una nuova società denominata Saipem7, attiva nel campo dei servizi energetici offshore. Sarà guidata dai dirigenti dell'italiana e avrà un fatturato previsto di circa 20 miliardi di Euro. Il colosso avrà sede a Milano, ma un dirigente di Subsea 7 guiderà da Londra le attività offshore; avrà azioni quotate sia a Piazza Affari che ad Oslo. Fincantieri nel frattempo intende raddoppiare entro il 2027 il peso del proprio segmento underwater, perciò l'acquisizione sarebbe molto utile per raggiungere l'obiettivo.