Oggi la Grecia è paralizzata da uno sciopero generale di 24 ore che ha lasciato numerosi traghetti fermi nei porti e bloccato gran parte del trasporto urbano ad Atene. I lavoratori dei settori pubblico e privato aderiscono alla protesta contro la riforma delle norme sul lavoro, ritenuta eccessivamente sbilanciata verso una maggiore flessibilità organizzativa.
Nel dettaglio non circolano né taxi né servizi ferroviari passeggeri; autobus, metropolitana, tram e filobus operano con corse ridotte ed orari limitati, con evidenti ricadute sulla mobilità quotidiana. Anche il personale di scuole, uffici giudiziari, ospedali pubblici ed amministrazioni comunali ha incrociato le braccia, ampliando il perimetro delle interruzioni ai servizi essenziali.
Ad Atene sono in programma due cortei nel centro cittadino, mentre manifestazioni analoghe si svolgono in altre città del Paese. I sindacati contestano in particolare le modifiche che introducono una più ampia flessibilità degli orari di lavoro e la possibilità di ricorrere a straordinari che, nelle intenzioni dell’esecutivo, potrebbero portare a turni giornalieri prolungati fino a 13 ore. Lo sciopero ha già prodotto cancellazioni e ritardi nei collegamenti marittimi e nella rete del trasporto pubblico locale, complicando gli spostamenti di pendolari e merci. La situazione resta fluida; le parti sindacali ed il governo mantengono posizioni distinte, in attesa di possibili aperture negoziali.