Patto per il Nord critica duramente la comunicazione del ministero delle Infrastrutture, definendo fuorviante la formula di “adeguamento tariffario” usata per giustificare l’aumento dei pedaggi autostradali.
Secondo il movimento, l’Esecutivo tenta di trasferire la responsabilità alla Corte costituzionale per coprire le scelte politiche del ministro Salvini, trasformando l’intervento in una manovra difensiva più che in una spiegazione tecnica. Il comunicato evidenzia l’incongruenza tra le promesse elettorali —tra cui l’abolizione delle accise sui carburanti— e l’effetto reale sui portafogli degli automobilisti: non solo le imposte sulla benzina non sono state eliminate, ma si registrano anche incrementi tariffari sulle tratte autostradali. Per i firmatari, questo configura un aggravio complessivo della pressione sui fruitori della rete stradale, senza adeguati elementi di trasparenza su criteri di calcolo, oneri di concessionaria e meccanismi di revisione.
Patto per il Nord chiede pertanto chiarimenti tecnici e contabili: dettaglio dei parametri usati per l’adeguamento, impatto sui ricavi delle concessioni, e verifiche sulle compensazioni previste per gli utenti più esposti. La nota si conclude con un invito a ripristinare un confronto serio sulle politiche tariffarie, prioritizzando equità e sostenibilità della mobilità per cittadini ed operatori del settore.