Patto per il Nord segnala che la manovra di bilancio, introducendo un aumento delle accise sul gasolio a partire dal primo gennaio 2026, si combina con l’incremento previsto dei pedaggi autostradali, generando un duplice impatto sui costi di mobilità. L’effetto non è circoscritto ai soli automobilisti —milioni di conducenti quotidiani— ma interessa in modo significativo il settore merci su gomma: sul territorio nazionale circolano infatti oltre 4 milioni di autocarri alimentati a gasolio. Per le imprese di autotrasporto ciò si traduce in un aumento dei costi operativi unitari (consumi di carburante e pedaggi per chilometro percorso), con inevitabile pressione sui margini.
In assenza di interventi compensativi, è prevedibile una traslazione parziale o totale di questi maggiori oneri sui listini di vendita delle merci trasportate, con conseguenze sui prezzi al consumo e quindi sul potere d’acquisto delle famiglie, già sotto stress per il caro-vita. La nota evidenzia la necessità di valutare l’impatto sistemico delle misure fiscali e tariffarie sul sistema logistico nazionale: non solo costi diretti, ma anche effetti su competitività delle imprese, capacità di servizio e filiere produttive che dipendono fortemente dal trasporto su strada. Patto per il Nord chiede quindi che nelle scelte politiche si tengano in conto meccanismi di mitigazione per gli operatori del trasporto-merci e misure di sostegno ai consumatori più vulnerabili, per evitare che l’aumento delle accise si traduca in un ulteriore aggravio per tutta la catena logistica e per i cittadini.