Marghera inadeguata. La stagione 2022 è partita e già il primo giorno c'è stato un problema al quale ne sono seguiti parecchi altri fino all'acme di domenica scorsa, quando 2 navi non sono riuscite a partire da Marghera. Si è trattato, nella fattispecie, della Msc Sinfonia, fermata 2 giorni in porto da un guasto ai motori, e di la Costa Deliziosa, fermata invece dal vento che superava i 15 nodi e dunque, in base a un'ordinanza dell'anno scorso della Capitaneria di porto, dirottata a Trieste.
Non è un bell'inizio, certo, anche se in molti pensano (o sperano) che andrà meglio quando, a fine aprile, il commissario alle crociere e presidente del Porto, Fulvio Lino Di Blasio, avrà ultimato i lavori di allestimento della banchina Lombardia al molo B in concessione al terminal Tiv per container. In questo modo, sperano gli addetti ai lavori, si eviterà di dover ormeggiare le navi da crociera al molo A dove si creano dannose commistioni con i traffici commerciali del vicino terminal Multiservice per rinfuse varie e carichi speciali.
La situazione cambierà poco, dicono gli scettici. Il 16 aprile è stata inaugurata la Liguria del terminal Vecon, fanno notare: anche quando fosse pronta la banchina Lombardia e ammettendo pure che si possa contare su quella utilizzata per le navi da crociera più piccole, al terminal traghetti di Fusina, ebbene la situazione non andrà a posto. Perché, in ogni caso, stiamo sempre parlando di soluzioni provvisorie.
Anche il Comune di Venezia, in pratica, è d'accordo, non potendo negare l'evidenza. "Soluzioni posticce -dice l'assessore comunale allo Sviluppo economico e al turismo, Simone Venturini- I guai dell'ultimo weekend dimostrano una volta di più come sia urgente procedere speditamente con i lavori nel Canale Nord, lato nord, per realizzare con approdi seri e progettati esclusivamente per navi passeggeri e non, invece, temporaneamente utilizzati per le crociere come avverrà per tutta questa stagione e pure la prossima".
Venturini va giù pesante e stigmatizza anche la cerimonia organizzata "con eccessiva pompa magna", dice, il mese scorso per inaugurare la sistemazione della banchina del terminal Vecon. "Si poteva evitare" commenta senza mezze misure l'assessore. "Un ministro (Enrico Giovannini) è venuto in laguna per la passerella annunciando che per la crocieristica il vento è cambiato. Sarà cambiato ma in peggio per un settore che era abituato con ben altro terminal, quello della Marittima tra i migliori in Europa".
Dopo il decreto del premier Mario Draghi, la Marittima però è rimasta abbandonata perché non c'è modo di raggiungerla. "Il modo c'è -ribatte Venturini- È il canale Vittorio Emanuele III, con il canale dei Petroli e la bocca di porto di Malamocco. E la Marittima potrebbe tranquillamente ospitare tutte le navi medio piccole, aumentando le 200 toccate previste per questa stagione ad almeno 350 contro le circa 600 degli anni prima della pandemia".
Il problema sono le tempistiche. Perché la ristrutturazione serve già adesso. Il 6 aprile scorso il commissario Di Blasio ha detto che sta "facendo lo studio di fattibilità per verificare se il Vittorio Emanuele è navigabile": nel cronoprogramma c'è scritto che la fattibilità sarà pronta per il 2022 per concludere i lavori nel 2026. E da qui al 2026?
"Lavori del genere non si fanno in un giorno" rincara la dose l'assessore. "È evidente che la politica nazionale è in ritardo di sette anni rispetto a quando il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, aveva proposto di utilizzare quel canale al posto del passaggio per il bacino di San Marco chiuso l'anno scorso dal decreto Draghi. Vediamo, però, di non perderne altri 3 o 4 anni, sarebbe mortale", conclude Venturini.