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Il mostro della Laguna

Mose senza vergogna. Il Commissario straordinario Spitz conferma: lavori fermi da 2 anni e mezzo

Uno stop che dura da 2 anni e mezzo. È questa la tempistica di stallo dei lavori del Mose, più mostro della Laguna che infrastruttura salva-acqua alta a Venezia. Una tempistica sempre più vergognosa -per un'opera (ancora incompiuta) che è costata allo Stato italiano, cioè a tutti noi, finora 5 miliardi e mezzo di Euro- resa nota dal Elisabetta Spitz, nominata nel 2019 commissario straordinario per il Mose con l’incarico di accelerarne la realizzazione. Come riporta Ilfattoquotidiano.it, l'architetto Spitz ha convocato i giornalisti nella sede dell’amministrazione della Città Metropolitana, per comunicare che in questo arco di tempo i lavori del Mose sono rimasti fermi. È vero, sottolinea l'Authority, che per alcune decine di volte le paratoie sono state alzate nel 2020 e 2021, ma ancora in fase provvisoria, per tenere il centro storico all’asciutto dalle acque alte.

Diciamolo subito, è meglio. Dalla conferenza stampa sono solo emersi tanti dubbi, molte domande e una sola certezza: il Mose costerà 63 milioni di Euro l’anno per funzionare, manutenzioni comprese, nei prossimi 11 anni. Complessivamente, dunque costerà 693 milioni di Euro che si aggiungono ai 6 miliardi già spesi, più o meno. I cantieri dovrebbero ripartire non prima di metà giugno, dopo un lunghissimo blocco: la conclusione, ancora non definitiva, è fissata al 31 dicembre 2023. Intanto continuiamo a usare il condizionale parlando di quest'opera iniziata 19 anni fa e ancora lontana dalla conclusione e dal collaudo. "Entro metà maggio -sottolinea Spitz- sarà conclusa l’attività di verifica dello stato di consistenza, da parte di tutti i direttori dei lavori. Nell’arco di un mese saranno redatti i verbali. Quindi è previsto il riavvio dei cantieri dopo la metà di giugno".

Lo stato di completamento dei lavori, in sostanza, ha fatto pochi passi avanti dal 2019, quando l’allora presidente del consiglio, Giuseppe Conte visitò Venezia, devastata dalla seconda acqua più alta di sempre, dicendo che il Mose era ultimato al 93%: occorreva, secondo il premier, completare l’ultimo miglio nel più breve tempo possibile. Oggi, dopo tre anni, sul sito ufficiale del commissario compare il dato lavori realizzati al 95%.

"Parlare di percentuali non è facile" dice laconico il commissario straordinario. "Abbiamo fatto i lavori impiantistici per far funzionare le barriere, ovvero la parte elettrica e meccanica, poi gli ascensori, le piastrelle, i cavi nelle gallerie". Nessuna spiegazione, invece, su quali siano gli interventi da fare, nonostante ci siano più di 500 milioni di Euro ancora da spendere, quasi il 10% del valore dell’opera.

A questo punto, però, orge spontanea la domanda: ma cosa ci stanno a fare il Commissario straordinario i suoi se i lavori sono fermi e l'opera non viene ultimata? E quanto guadagnano per stare a guardare un'opera che non viene realizzata? Andiamo con ordine. Secondo quanto riporta Ilfattoquoitidiano.it, nella conferenza stampa sono venuti fuori questi argomenti. Ma le risposte non ci sono state. Il commissario Spitz, riceve 50.000 Euro all’anno di retribuzione fissa a cui somma fino a un massimo di altri 50 mila Euro in base "al raggiungimento degli obiettivi e al rispetto dei tempi".

Il Mose, doveva essere pronto entro fine 2021. Quanto ha guadagnato Spitz nel frattempo, le è stato chiesto? E lei: "Non so quanto guadagno. Ricevo trimestralmente le note del Provveditorato alle Opere Pubbliche del Triveneto". Transeamus. Altra domanda: quale giudizio è stato dato all’efficienza dell’Ufficio del commissario? "Non lo so -risponde Spitz- Quello viene dato dal ministero delle Infrastrutture". Ergo: il commissario non sa. Punto.

I cantieri, intanto, sono fermi da due anni e mezzo, ossia da quando Spitz è diventata Commissario straordinario nominata dall'allora ministro per le Infrastrutture, Paola De Micheli il 27 novembre 2019. Nel maggio 2020 ha chiesto al Consorzio Venezia Nuova di presentare "d’ora in poi, mese dopo mese un crono programma dettagliato e puntuale fino alla fine dell’anno sullo stato delle opere per imprimere un’accelerazione ai lavori". Il Consorzio, lo ricordiamo, è il concessionario del ministero delle Infrastrutture per la realizzazione degli interventi per la salvaguardia di Venezia e della laguna veneta: dal 2014 è in amministrazione straordinaria.

Massimo Miani è il commissario liquidatore di Cvn: risulta tra i collaboratori esterni del commissario Spitz, con nomina che risale all’11 gennaio 2021 come "responsabile dei lavori e della sicurezza". Percepisce 1.100 Euro al giorno per un massimo di 136 giorni di lavoro: in totale arriva a 149.600 Euro l’anno. In conferenza stampa è stata rivolta al Commissario Spitz la domanda: quanti giorni ha lavorato Miani e quanto ha guadagnato nel 2021, visto che i lavori erano fermi? "Non lo so, bisogna che lo chieda. Ma quando è in cantiere ci rimane per 12 ore ed è inoltre responsabile di tutto", ha risposto l’architetto Spitz.

Capitolo a parte meritano le manutenzioni: dovrebbero essere periodiche, le paratoie dovrebbero essere sostituite ogni 5 anni per pulizia, verniciatura, controllo cerniere, connettori e inclinometri. Le 21 paratoie della bocca di porto di Lido-Treporti sono in acqua dal 2013-14, le 19 di Malamocco e le 18 di Chioggia dal 2017, le 20 del Lido-San Nicolò dal 2018-19. "La manutenzione delle paratoie di Treporti è stata aggiudicata a Fincantieri per 36 mesi e la consegna del cantiere avverrà tra maggio e giugno", spiega Spitz.

Le altre 57 paratoie delle altre bocche di porto? "Bisogna ancora bandire la gara". Quella aggiudicata a Fincantieri fu bandita nel giugno 2019, ci sono voluti tre anni e il cantiere non è ancora stato aperto. Ritardi abissali ma anche qualche nota di ilarità sul tema. Ilaria Bramezza, del ministero delle Infrastrutture commentato: "C’è tanta burocrazia", mentre Gianluca Comin, responsabile della comunicazione istituzionale del commissario, risponde ironico: "Non penserete di essere in Svezia". Perché sulla questione c'è ancora qualcuno che ha voglia di ridere.

Infine, per quanto riguarda la sostituzione delle paratoie, a quasi 10 anni dalla posa delle prime barriere in acqua? Risponde Spitz: "noi facciamo già la manutenzione ordinaria, quella straordinaria è prevista ogni 10 anni". Secondo i documenti del progetto originario, sottoposti a Via, ossia a Valutazione di impatto ambientale prima dell’avvio dei lavori, la manutenzione ordinaria prevede "la sostituzione periodica di ogni paratoia ogni 5 anni", quella straordinaria prevede "la sostituzione di paratoie guaste, sostituzioni di componenti di durata limitata e riparazioni ai calcestruzzi". Ma allora, viene da chiedersi, chi prende in giro chi?

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