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Motori termici, rivoluzione europea

Il Parlamento Ue ha detto sì: vietata dal 2035 la vendita di auto e furgoni con motore a carburanti fossili

La Commissione ambiente del Parlamento europeo ha detto sì. Parere favorevole, dunque, allo stop dei motori termici: la proposta di vietare dal 2035 la vendita di auto e furgoni con motore a carburanti fossili è stata votata a maggioranza con 46 voti positivi, 40 contrari e 2 astensioni. Dal 2035, dunque, potrebbero essere bandite auto a benzina, diesel e gpl, anche se il voto di ieri esprime una posizione opposta rispetto a quella di fine aprile della Commissione Trasporti dell’Europarlamento che aveva rigettato l'ipotesi con 27 voti favorevoli, 14 contrari e 7 astenuti.

Eppure, ormai, il cammino è tracciato. Il mese prossimo, il testo appena licenziato dalla Commissione ambiente, dovrà passare al vaglio della plenaria del Parlamento Europeo: nel frattempo, in Italia, si registra la reazione positiva dell’eurodeputato del M5S Laura Ferrara, che giudica il voto di ieri "a dir poco rivoluzionario". Il Movimento 5 Stelle, annuncia Ferrara, "sosterrà nella plenaria di giugno l’ambizione rappresentata da questo provvedimento". Posizione condivisa dai deputati M5S Giuseppe Chiazzese e Luca Sut, che hanno aggiunto: "il messaggio dell’Europa è stato inequivocabile: l’Italia si adegui immediatamente e smetta di sostenere l’acquisto di vetture alimentate con carburanti fossili".

Come riporta l’agenzia di stampa Lapresse le misure approvate ieri riguardano "la rimozione del meccanismo di incentivazione per i veicoli a zero e basse emissioni, in quanto non risponde più alla sua funzione originaria". Le misure comprendono anche "una relazione della Commissione sui progressi verso una mobilità stradale a emissioni zero entro la fine del 2025 e, successivamente, su base annuale", relazione che deve includere "l’impatto sui consumatori e l’occupazione, il livello di utilizzo delle energie rinnovabili e le informazioni sul mercato dei veicoli di seconda mano".

Altra misura prevista dal nuovo provvedimento, è la graduale riduzione del tetto agli ecoincentivi, "in linea con gli obiettivi più rigorosi proposti": l’attuale limite di 7 g di CO2/km dovrebbe rimanere fino al 2024, seguito da 5 g dal 2025, 4 g dal 2027 e 2 g fino alla fine del 2034. Prevista anche "una relazione della Commissione, entro la fine del 2023, che specifichi in dettaglio la necessità di finanziamenti mirati per garantire una transizione giusta nel settore automobilistico, per mitigare l’occupazione negativa e altri impatti economici; una metodologia comune dell’Ue da parte della Commissione, entro il 2023, per valutare l’intero ciclo di vita delle emissioni di CO2 di automobili e furgoni immessi sul mercato dell’Ue, nonché per i carburanti e l’energia consumati da questi veicoli".

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