Non è piaciuto proprio a tutti il convegno "Liguria infrastrutture: mobilità, ambiente, sicurezza". Soprattutto non è andato giù ad Ance, l'associazione dei costruttori edili, che al tavolo di discussione siano state chiamate le aziende private e non le associazioni. Il convegno è stata l'occasione per la presentazione della road map infrastrutturale indicata dal governatore Giovanni Toti e dall'assessore regionale alle Infrastrutture, Giacomo Giampedrone, con l’obiettivo di garantire tempi più celeri nella realizzazione delle nuove infrastrutture.
Tema lodevole, ma non tutti hanno apprezzato, come dicevamo. "Siamo ovviamente contenti del fatto che le Istituzioni liguri, in primis la Regione, premano sull’acceleratore per la realizzazione delle nuove opere infrastrutturali e l’implementazione del Pnrr" sottolinea Emanuele Ferraloro, presidente di Ance Liguria. "Non può, tuttavia, non sorprenderci, e non certo positivamente, il fatto che al tavolo di dibattito su questi temi determinanti per il futuro economico del nostro territorio e l’occupazione siano state chiamate aziende private e non le associazioni, in particolare Confindustria e Ance, che attraverso le loro aziende garantiranno, anche in subappalto, tempi, costi e realizzazione di queste infrastrutture".
"La rappresentatività di interi settori -aggiunge il presidente di Ance Liguria- non è un’esclusiva di aziende certamente leader, anche attraverso una connessione diretta con le istituzioni, che taglia fuori la voce di centinaia di imprese liguri, sia nel campo delle costruzioni, sia nel campo della logistica e dell’industria".
"Plauso quindi per l’attenzione costante a queste tematiche, per gli atti amministrativi che riconoscono valori e contributo allo sviluppo economico regionale alle imprese di costruzioni liguri con un pensiero alle istituzioni" conclude Ferraoloro. "Queste infrastrutture vedranno il contributo, forse anonimo, di tante imprese liguri e non saranno di esclusivo utilizzo di pochi player rappresentati nei convegni".