L'avevamo preannunciato: questo 2022 per Trieste si sta imponendo come l'anno delle crociere (Porto di Trieste, traffico da ora di punta). Adesso viene fuori che il proto giuliano ha un nuovo piano crociere per ospitare a Trieste fino a otto navi insieme. Si tratta del progetto di espansione redatto dalla Capitaneria su impulso dell'Authority: aumenterebbe gli ormeggi su Rive e Porto Vecchio, visto che, con 30.000 turisti al giorno, lo scalo è diventato da record.
D'altra parte le difficoltà di Venezia spingono le grandi navi a fare scalo sui moli giuliani e monfalconesi, che a fine anno registreranno il record di oltre 200 toccate e passeggeri che potrebbero sfiorare le 500.000 unità. In piena pandemia l'Autorità portuale ha chiesto alla Capitaneria di porto di redigere un progetto di espansione che, sfruttando al massimo le banchine del porto austriaco, promette di ospitare contemporaneamente fino a 8 navi.
I dati di Trieste terminal passeggeri dicono che nel 2021 le toccate sono state 106 e i viaggiatori 240.000: meglio, addirittura, rispetto al 2019, quando il Covid non c'era. "Mors tua, vita mea", dicevano i latini: adesso lo dicono i triestini che, "approfittando" dei guai veneziani (divieto d'accesso a Bacino San Marco e Canale della Giudecca e Marghera insufficiente, peraltro interdetta con vento sopra i 15 nodi) aumentano di brutto le toccate in porto che, quest'anno, saranno almeno 224. Tanto per dire l'ultima, viste le difficoltà lagunari, sono state deviate a Trieste 6 delle 23 navi programmate a Venezia da inizio di stagione.
Il 2022 attraccheranno nello scalo giuliano 11 operatori, fra cui Costa, Msc, Norwegian, Oceania, Tui Cruises e Holland America Line, che in alcuni casi hanno scelto Trieste come home port, deputato a sbarco e imbarco dei passeggeri. Il Molo Bersaglieri, uno dei due ormeggi ai lati della Marittima, è in restauro e Ttp, ossia Trieste terminal passeggeri, si sta arrangiando al Molo VII e a Monfalcone. La strategia di espansione dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale (quella del porto di Trieste e MOnfalcone), Ttp e Capitaneria si concentra sul Porto vecchio, dove una prima nave da 240 metri si è fermata a ottobre.
Il terminal Adria, specializzato in metalli, si era messo a disposizione: tra 1 anno scadrà la concessione e Adria dovrà traslocare, ma intanto il ritmo di lavoro è cresciuto e non permette di usare il molo per le crociere come ipotizzato. Nel piano che la Capitaneria ha messo a disposizione dell'Authority. l'ammiraglio Vincenzo Vitale ha ragionato su spazi di manovra, fondali, ormeggi e dimensione dei moli, forte dell'esperienza fatta a Savona, dove ha affiancato la progettazione del nuovo terminal di Costa.
Nella sua massima estensione, il progetto permetterebbe di ormeggiare a Trieste fino a 8 navi (4 superiori ai 300 metri), cui aggiungere uno slot a Monfalcone e uno in Molo VII. Il potenziale è di 600 navi all'anno, con tutto quel che ne deriverebbe a livello di opportunità economiche ma pure di sostenibilità. Il piano mira ad allungare di 230 metri la banchina di Adria, dove sono già state rimosse le gru. Nascerebbe un accosto da 760 metri, capace di accogliere 2 grandi navi.
Questa è la prima ipotesi, quella di minima, con Msc e Costa interessate a realizzare quello che diventerebbe il secondo terminal crociere: nella darsena accanto potrebbero trovare spazio navi shuttle fino a 70 metri, per collegamenti veloci verso Venezia, Istria e Dalmazia. La seconda stazione marittima in Porto vecchio servirebbe anche il Molo III, che la Capitaneria immagina ormeggio per una nave luxury entro i 200 metri: servono la deviazione del torrente Chiave e il dragaggio dei fondali. Altre 2 navi di gran lusso starebbero al Molo IV, se allungato di qualche decina di metri. I due ormeggi del Molo Bersaglieri continuerebbero a funzionare per le navi più grandi e un ultimo scafo fino a 260 metri potrebbe trovare posto al Molo Pescheria, dove servono allungamento e dragaggio.