Alla Motor Valley Fest 2022, che si è tenuta dal 26 al 29 maggio a Modena, erano presenti molti marchi automobilistici del lusso, tra i pochi a non avere subito conseguenze dalla guerra in Ucraina e dalla crisi delle catene di approvvigionamento. Tra questi c'è Lamborghini che ha fatto sapere che ibriderà tutta la gamma tra il 2023 e il 2024.
"Questo ci aiuta a ridurre le emissioni del 50% di Co2, con la promessa che le vetture di prossima generazione saranno ancora più performanti di quelle di oggi, con uno stile nuovo anche della carrozzeria. Cercheremo di unire i vantaggi di una gt con quelli di un suv", ha detto il presidente e amministratore delegato dell'azienda, Stephan Winkelmann, a "Il Corriere della Sera".
"Stiamo cercando -ha aggiunto- di concretizzare un’idea: vogliamo avere a listino due supersportive ibride anche oltre il 2030 grazie alla benzina sintetica che ci consente di avere emissioni molto basse. Non conosciamo ancora se vi sarà un quantitativo abbastanza importante di questo carburante per soddisfare le esigenze di tutti i costruttori e abbiamo necessità che il legislatore ci segua su questo indirizzo".
Intanto, Lamborghini ha chiuso il 2021 con risultati incoraggianti: ha consegnato 8405 vetture nel mondo (+13% sul 2020), di cui ben 5021 immatricolazioni per il suv Urus, con un fatturato di 1,95 miliardi di Euro, un utile operativo di 393 milioni (+49% sul 2020) e un margine del 20%. Non resta che guardare a un futuro più sostenibile grazie a un piano da circa 2 miliardi di Euro per aggiornare la gamma con una 4x4 e una nuova versione della Urus.