Si alza forte la protesta dei cittadini della frazione di Legnago, in provincia di Verona. Il tema della questione sono le attese, a volte anche di 20 minuti, prima che si alzino le sbarre sui binari di via Rodigina Nord, lungo la ferrovia Verona-Rovigo. Stufi di questo stop forzato che subiscono ogni giorno, i cittadini fanno approdare la protesta (e la rabbia) in Consiglio comunale. A causare code di veicoli che, nelle ore di punta, superano gli 800 metri arrivando fino al centro di Vigo, è il largo anticipo con cui le barriere vengono abbassate quando il treno sta per lasciare lo scalo di Villa Bartolomea o quello della città: altre volte, passano interminabili minuti prima che le barriere si rialzino dopo il transito del convoglio.
Tutto questo accade su una via, la Rodigina Nord, che è il collegamento principale tra l'ospedale e Legnago, Vigo, Villa Bartolomea e Castagnaro. I residenti di questi ultimi due centri, addirittura, sono costretti ad attraversare due volte i binari della Verona-Rovigo, linea che di per sé ha già altre problematiche riguardanti i convogli, divenuti obsoleti.
Stanchi di questa situazione, nell'ultima seduta del Consiglio comunale, l'assemblea ha votato all'unanimità l'ordine del giorno, proposto dai gruppi di minoranza "Legnago futura" e "Per una città in comune", con cui si chiede al sindaco Graziano Lorenzetti e all'amministrazione "di intervenire con Reti ferroviarie italiane, Trenitalia, o qualsiasi altro ente preposto, affinché si riducano i tempi di attesa al passaggio a livello tra viale don Minzoni e via Rodigina Nord. Tutto ciò vale per i treni in partenza che per quelli in arrivo alla stazione di Legnago", sottolinea Stella Bonini, consigliere di Legnago futura.
"La lunghissima attesa sopportata da chi è fermo davanti alle barriere chiuse -sottolinea Bonini- crea interminabili colonne sia in direzione di Legnago che lungo la direttrice opposta, rendendo impraticabile a molti pendolari l'acceso puntuale ai luoghi di lavoro e alle scuole. Per non parlare di tutte le situazioni di emergenza, che richiedono di raggiungere l'ospedale, ma anche l'intervento di vigili del fuoco e forze dell'ordine. È inspiegabile -protesta il consigliere- che debbano trascorrere diversi minuti, dopo il passaggio di un treno, prima che si alzino le sbarre. Ciò provoca disagi al traffico ma peggiora anche l'inquinamento, a discapito di chi vive nei dintorni".
Da anni a livello municipale si parla di sostituire il passaggio a livello di via Rodigina Nord con un sottopasso: il problema è che il progetto non è mai decollato e l'intesa siglata nel 2018 fra Rfi, Regione e Comune ha portato soltanto alla soppressione dell'attraversamento di via Pila, una strada "bianca" che collegava la parte nord della frazione con la zona a sud del Mater salutis.
"Quello dell'attraversamento ferroviario di via Rodigina Nord è un problema rilevante -replica Roberto Danieli, vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici-. Purtroppo non si capisce come un'opera strategica, come il sottopasso che dovrebbe sostituire l'intersezione dei binari a raso, durante l'amministrazione precedente sia stato depennato dalle infrastrutture che la Regione avrebbe dovuto realizzare lungo la Verona-Rovigo".
"Abbiamo già avviato una trattativa, l'anno scorso affinché quest'intervento rientri di nuovo fra le opere finanziate dalla Regione -aggiunge Danieli-. A fine 2021 mi sono confrontato con Rfi ed è emerso che c'è un sistema di chiusura a distanza dei passaggi a livello obsoleto che dovrà essere sostituito. Con questo ordine del giorno torneremo a sollecitare la società a provvedere".