La società Toyota Motor ha perso oggi il 3,72% in Borsa dopo le critiche da parte dei fondi pensionistici europei che hanno accusato la casa automobilistica di fare lobbying contro la normativa sul clima nell'industria delle quattro ruote. Tra i più critici i fondi danese AkademikerPension, quello svedese AP7 e la Chiesa d'Inghilterra, che deteneva un totale di 300 milioni di dollari in azioni.
La casa nipponica "sta mettendo a repentaglio il suo prezioso marchio esercitando pressioni contro la necessaria regolamentazione sul clima nell'industria automobilistica. Qual è l'argomento scientifico su cui si basa la loro posizione? È ciò che ci aspettiamo di sapere dalle aziende che vanno contro le opinioni della maggior parte degli esperti", hanno spiegato negli scorsi giorni dal fondo danese.
Un tempo pioniere della tecnologia verde con il lancio nel 1997 di una delle prime vetture ibride, la Prius, oggi l'azienda giapponese è diventata una delle più critiche nei confronti della transizione verso i veicoli 100% elettrici. L'azienda punta il dito contro l'eccessiva rapidità con cui si starebbe passato dalle vetture a motore termico a quelle a batteria. Pertanto Toyota si è trasformata in un guardiano della tecnologia ibrida benzina-elettrica.