C'è un tema importante che riguarda la Questione meridionale e che pone interrogativi su come si intende spendere il denaro che arriverà in Italia con il Piano nazionale ripresa resilienza (Pnrr). Al centro del contendere c'è l'alta velocità che collega le principali città italiane, mentre i 210 km della Palermo-Catania vengono percorsi in poco meno di 2 ore in quanto si è scelto di ammodernare la tratta, ma senza un progetto per il treno veloce.

È quanto emerge da una lettera che l'ex-parlamentare Giorgio La Malfa, già ministro per le Politiche comunitarie e ministro del Bilancio, ha inviato al quotidiano economico "Il Sole 24 Ore". Il politico sottolinea le differenze con altre tratte importanti su strade ferrate in cui invece il Governo ha previsto di realizzare l'alta velocità: la Roma-Napoli da 226 km percorsa in 75 minuti; la Milano-Bologna da 212 km in 70 minuti… 

"È stato predisposto un progetto per l’alta velocità in Sicilia tra Palermo e Catania? Se questo progetto vi fosse, al termine dei lavori il tempo di percorrenza non potrebbe che essere analogo a quello della Roma-Napoli o della Milano-Bologna. Invece si è scelto un ammodernamento della linea (tra Catenanuova e Dittaino, ndr) che non cambia di molto l’attuale situazione", lamenta La Malfa.

"È stata fatta un’analisi dei costi e dei benefici di un maggiore investimento e si è concluso che non valeva la pena di investire sull’alta velocità in Sicilia? Siamo certi che valga la pena di investire fondi per ridurre di così poco gli attuali tempi di percorrenza? Oppure puramente e semplicemente si sono finanziati i progetti che erano stati predisposti dalle Ferrovie ed erano in attesa di fondi?". Domanda che sembrano avere già una risposta in chi le pone, che rilancia il modello della Cassa per il Mezzogiorno per dare soluzione serie al Meridione.